Mps: il groviglio armonioso resiste, parola di Pierluigi Piccini, ex sindaco di Siena
Economia

Mps: il groviglio armonioso resiste, parola di Pierluigi Piccini, ex sindaco di Siena

Pierluigi Piccini: «La politica è in difficoltà, i cittadini sono storditi, ma il sottobosco non è cambiato».

«Per 10 anni abbiamo vissuto in una bolla, adagiati su un benessere e su una presunta diversità culturale buoni soprattutto per nascondere le pecche del sistema. Ora potrebbero servirne altri 10 per riprenderci». Pierluigi Piccini fotografa con toni pacati ma netti lo stordimento di una Siena coventrizzata dallo scandalo Montepaschi e aggrappata a quel che resta di un groviglio armonioso di cui lui pure ha fatto parte. Alla vigilia delle elezioni comunali del 26 maggio Piccini, due volte sindaco negli anni Novanta e fino a dicembre 2012 presidente del Mps France, è l’interlocutore giusto per un’analisi a briglia sciolta del caos senese.

Come sta Siena?
Involuta a livello economico, etico e morale. Qui si è speculato a lungo su un benessere e una superiorità che avevano fondamenta nella malagestione. Ora che la discesa agli inferi è arrivata quasi in una botta unica si fatica a elaborare il lutto. «Una comunità acchiocciolata come i suoi palazzi» scrisse Guido Piovene. Ma sono passati cinquant’anni. La metafora rimane azzeccata. Manca una reazione dei cittadini a ciò che ha scosso la città trasformandola da un gioiello invidiato a un luogo in cerca di futuro.

Le inchieste…
In molti hanno approfittato della vicenda giudiziaria per sfogarsi contro Mussari, Vigni, Ceccuzzi e pochi altri. Ma nel sottobosco resiste una rete di rapporti trasversali potentissimi. Dirigenti di contrada, professionisti, oligarchie bancarie e di partito continuano a dettare l’agenda politica come se nulla fosse successo.

Per la prima volta nella storia di Siena il Pd rischia di andare al ballottaggio. Come finirà?
Chiunque vinca sarà costretto a governare sotto condizionamento. Un compito arduo se contemporaneamente devi fare i conti con un bilancio da risanare e un elettorato che inizierà a reclamare la verità.

La verità non è stata ancora raccontata?
Io sento parlare solo di turismo e piste ciclabili. Tutte cose importanti, eh. Ma dove sono cifre, date, obiettivi concreti? E perché nessuno spiega ai senesi come cambierà la loro vita, con la riduzione dei posti di lavoro e la fine delle mance elargite dalla fondazione?

Altro bastione in rapido deterioramento.
Dieci anni fa la fondazione valeva 12 miliardi di euro. Oggi supera di poco i 600 milioni. Solo un atto di verità su queste cifre, e non le indagini dei pm, potrà restituirci credibilità. (G.F.)

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