Monti, l'autunno caldo e le cinque proposte taglia-debito
Economia

Monti, l'autunno caldo e le cinque proposte taglia-debito

Obiettivo: ridurre il debito pubblico. Molte le proposte sul tavolo del premier: dalla vendita del patrimonio pubblico, alla seconda fase della spending review, ai rapporti Giavazzi, Amato, Ciriani

Il numero che ossessiona Mario Monti e del suo Governo è questo: 1.966 miliardi di euro. È il debito pubblico dell'Italia che incide per il 123,4% sul prodotto interno lordo e che per il 66,5% è composto da titoli di stato (Btp) venduti agli investitori stranieri e a tanti italiani. E che costano, per gli interessi da pagare, circa 90 miliardi l'anno.

Obiettivo: abbatterlo. Dopo la riforma delle pensioni, quella del lavoro, il decreto sviluppo e sulla spending review, ora la missione del prossimo autunno ("caldo", come l'ha definito ieri il Ministro del Welfare Elsa Fornero), sarà attuare un nuovo piano per puntare alla riduzione del debito. Non mancano le proposte arrivate sul tavolo del Premier dalle forze politiche e dal mondo economico. L'ultima è arrivata ieri direttamente dal segretario del Pdl Angelino Alfano: 400 miliardi dalle vendite del patrimonio immobiliare per riportare il rapporto debito/pil al 100%. Ambiziosa, certo. Ma che il premier ha preso in considerazione. Insieme alle altre.

Ecco quali sono le principali.

- VENDITA PATRIMONIO PUBBLICO
Il ministro all'Economia Vittorio Grilli lo dice da mesi. Bisogna vendere parte del patrimonio pubblico per almeno 15-20 miliardi in modo da aumentare dell1% il prodotto interno lordo. Per patrimonio pubblico si intendono immobili e partecipazioni in società controllate dallo Stato e dagli enti locali. Sugli immobili, nonostante la lungaggine di una procedura di vendita di questo tipo, ci sarebbe già un piano: 350 tra palazzi e residenze storiche proposte sul mercato per un valore stimato di 1,5 miliardi di euro. Ma la vera chiave di volta sarebbe la realizzazione di fondi immobiliari in cui far confluire pacchetti di immobili pubblici e le cui quote andrebbero collocate tra gli investitori interessati. Italiani ed esteri. Un modo per non svendere, mantenere in parte la proprietà, migliorare la gestione e il rendimento del patrimonio senza buttarlo via.

L'ipotesi è già allo studio. Anzi. È in fase avanzata di studio. Il veicolo già c'è. Ed è la società di gestione del risparmio creata da diversi anni all'interno di Cassa depositi e Prestiti. In via XX Settembre sarebbero allo studio, in realtà, tre fondi gestiti dal braccio finanziario del dicastero dell'Economia, la Cassa depositi e prestiti, da attuare entro l'anno. Il primo: per la gestione della privatizzazione delle società municipalizzate. Il secondo: per la dismissione dei beni degli enti locali. Il terzo: per la cessione dei 350 immobili, appunto.

- SPENDING REVIEW FASE DUE
Altri 13,4 miliardi di euro potrebbero essere ricavati da una seconda spending review aggiuntiva a quella appena approvata al Senato e alla Camera. Il ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha già presentato al premier Monti un nuovo rapporto che individua 13,4 miliardi di nuove ulteriori spese eccessive: circa 8 miliardi nei Comuni, 2,5 nelle Regioni, 2,3 nelle Province e 530 milioni nelle università.

- RAPPORTO GIAVAZZI
Dieci miliardi di risparmi da tradurre in minori imposte: questo è il progetto che è racchiuso tra le righe del rapporto Giavazzi allo studio al Governo . Dieci miliardi di tagli negli incentivi pubblici alle imprese per poter tagliare a sua volte le tasse agli italiani.

- RAPPORTO AMATO
Tagli ai finanziamenti pubblici ai partiti, attivazione dei finanziamenti privati sia da persone fisiche che da società, controllo della Corte dei Conti sui bilanci dei partiti, riduzione dei distacchi per i sindacati. Tutto questo è contenuto nel rapporto che Giuliano Amato ha già depositato tra le mani di Mario Monti.

- PIANO CERIANI
Vieri Ceriani, sottosegretario all'Economia, ha invece presentato una proposta per lo sfoltimento delle agevolazioni fiscali sia per i privati sia per le imprese. Ceriani ha individuato circa 6,7 miliardi da poter ricavare grazie a una loro migliore gestione.

Ora l'attesa è per settembre, ottobre. Quando le proposte dovranno trasformarsi in fatti. E in nuovi provvedimenti. Per convincere mercati e Unione Europea che ce la possiamo fare da soli. Come Monti va dicendo da settimane.

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Ilaria Molinari

Sono nata a Roma, ma Milano mi ha adottata ormai da tempo. Sono web content manager di Panorama.it e di Iconmagazine.it. Ma niente mi rilassa di più che cantare, leggere e viaggiare. Dunque canto, leggo, viaggio. "Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi" (Marcel Proust)

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