Legge di stabilità, le sei mosse a favore delle imprese
Economia

Legge di stabilità, le sei mosse a favore delle imprese

Dal taglio del cuneo fiscale alla rivalutazione dei beni societari, fino all’ecobonus. Ecco come si prova a rilanciare l’economia

Nonostante fin dal suo insediamento il premier Enrico Letta abbia promesso un sostegno deciso al mondo dell’impresa, non si può certo dire che negli ambienti industriali ci sia soddisfazione per l’impianto della legge di stabilità appena approvato dal governo. Una delusione che, con parole quanto mai esplicite, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi teme possa addirittura aumentare, nel caso l’iter parlamentare introduca ulteriore “porcate”, come egli stesso le ha definite, alle misure già presenti e di per sé poco convincenti.

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Eppure, tra i provvedimenti contenuti nel decreto approvato dal Consiglio dei ministri, ci sono numerosi richiami al mondo produttivo. Il difetto di questa strategia però sta tutto nell’aver diluito le risorse in mille rivoli, senza riuscire ad incidere in maniera forte su almeno uno dei problemi affrontati. Andiamo allora a vedere nel dettaglio quali sono le misure più significative rivolte proprio alle impresa e contenute nella legge di stabilità.

Cuneo fiscale
E’ l’esempio più lampante di quello che si prospettava sopra. Imprese e sindacati avevano chiesto infatti un intervento che fosse almeno di 10 miliardi di euro. Il governo invece ne ha stanziati solo cinque, diluiti tra l’altro sull’arco di tre anni. Con questi fondi, a partire dal 2014, si dovrebbe riuscire a ridurre l’Irap sulla quota lavoro, ridurre i contributi sociali sulle imprese, finanziare il trasferimento di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato e ancora, ridurre l’Irpef per le fasce di lavoratori medio-basse, con un aumento netto in busta paga che potrà andare da 12 a 24 euro.

Ace e Imu, nuovi benefici
Il governo decide di insistere sulla strada tracciata dall’esecutivo Monti. Verrà infatti innalzato il beneficio fiscale dell’Ace, l’Aiuto alla crescita economica, che serve a favorire la capitalizzazione e che fu introdotto con il decreto Salva Italia del 2011. Le società che dunque accantonano utili a riserva o aumentano il patrimonio con apporti dei soci in denaro, ottengono attualmente una deduzione fiscale del 3%, che salirà al 4% nel 2014, al 4,5% nel 2015, fino al 4,75% nel 2016. Confermata poi anche la deducibilità dell'Imu al 50% dall'Irpef e dall'Ires, ma non dall'Irap.

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Rivalutazione dei beni d’impresa
Viene riproposta poi anche la misura che permette una rivalutazione dei beni d’impresa mediante il versamento di un’imposta sostitutiva delle tasse sui redditi e di quelle sull’Irap, con un’aliquota pari al 16% sui beni ammortizzabili e del 12% su tutti gli altri.

Deducibilità in 5 anni per banche e assicurazioni
Una mano importante si è deciso di darla anche a banche e assicurazioni concedendo loro la deducibilità in cinque anni di svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela. In questo modo le poste a passivo potranno essere scalate in quote costanti dall’esercizio in corso in cui sono iscritte in bilancio e nei quattro successivi. In questo modo ci saranno maggiori agevolazioni per istituti di credito e compagnie assicurative che a fronte di un credito non esigibile subiscono immediatamente la perdita in bilancio.

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La scommessa dell’ecobonus
Quando sembrava ormai volgere al termine la stagione degli incentivi al settore edilizio, il governo, ha deciso di confermare l’ecobonus. Il Consiglio dei ministri ha quindi prorogato per un altro anno, ossia fino a dicembre 2014, le detrazioni del 65% per lavori che portano a risparmio energetico e del 50% per tutti gli altri tipi di ristrutturazioni. Una mossa che può rappresentare un ulteriore e quanto mai necessaria boccata d’ossigeno per un settore come quello delle costruzioni che arranca nelle secche della crisi.

Una mano alle Pmi
Le piccole e medie imprese riescono a spuntare il via libera al rifinanziamento del Fondo di garanzia Pmi per un valore di 1,6 miliardi in tre anni. Inoltre sono stati stanziati anche altri 50 milioni di euro, che nel 2014 andranno ad incrementare il Fondo per la crescita sostenibile, risorse tutte destinate alla concessione di finanziamenti agevolati.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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