Da Lady Gaga ad Harrods, cinque notizie per il fine settimana
Economia

Da Lady Gaga ad Harrods, cinque notizie per il fine settimana

Sono cinque curiosità (ma non per questo poco importanti). Hanno tenuto banco sulla stampa estera, e non solo, durante la settimana. Ve le proponiamo per il weekend

Da Harrods è già Natale
In una Londra con temperature estive, da Harrods è già Natale . Il celebre magazzino, infatti, è addobbato con 151 giorni di anticipo sulla festa, con tanto di boules à neige, babbo natale con slitta e chalet coperto di neve. Una scelta che punta a capitalizzare le Olimpiadi e il relativo flusso di turisti per la vendita di decorazioni e merchandinsing.

Bratz fa causa a Lady Gaga
Avrebbe dovuto essere un pezzo forte per Natale, invece, a quanto pare la Bratz-Lady Gaga sarà una causa in tribunale. Mga Entertainment, l’azienda produttrice delle celebri bambole, ha infatti citato la cantante in giudizio perchè responsabile di un deliberato ritardo nella distribuzione della bambola che la rappresenta, in quanto più interessata a farla uscire nel 2013 in coincidenza al suo nuovo album.

Peugeot taglia ottomila posti di lavoro
Il primo semestre di Peugeot si chiude con un pesante segno meno. L’azienda, infatti, archivia la prima metà dell’anno con una perdita da 819 milioni di euro (doppia rispetto alle attese) e vendite in calo del 5,1%. A questo punto, il pareggio di bilancio non avverrà prima del 2014 e al prezzo di ulteriori tagli al personale. Il secondo più grande produttore di auto europeo ha deciso di chiudere i due impianti produttivi di Parigi e di rinunciare a ottomila posti di lavoro . Il Governo francese ha annunciato un piano a supporto dell’industria.

In Spagna sempre più disoccupati.
Non accenna a rallentare la disoccupazione in Spagna : rispetto al secondo trimestre del 2011, infatti, è passata da 24,4 a 24,6%. Contemporaneamente, CaixaBank, la terza più grande banca del Paese, ha riportato profitti in calo dell’80% nel primo semestre. Pochi giorni prima, Santander aveva reso noto un calo dei profitti del 50%.

In Cina troppa pubblicità
Stagione in controtendenza per l’editoria in Cina. I periodici femminili, infatti, sono così pieni di pagine pubblicitarie che alcuni editori hanno fatto l’impensabile: pubblicare più numeri per reggere testate il peso della pubblicità di prodotti di lusso che ha fatto lievitare le riviste fino a 700 pagine. Cosmopolitan ed Elle escono con due numeri al mese, Vogue ha aggiunto quattro numeri all’anno e Hearst, addirittura, ha realizzato delle borse di plastica e di tessuto per permettere alle lettrici di portate a casa le riviste-mammuth.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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