Imu sospesa, caos per i modelli 730
Economia

Imu sospesa, caos per i modelli 730

Migliaia di contribuenti che avevano messo in compensazione l'imposta dovranno rivedere le dichiarazioni

E’ difficile da credere, o forse è facile in un Paese come il nostro oppresso dalla burocrazia: la buona notizia della sospensione della prima rata dell’Imu , fissata per giugno, porta con sé infatti un vero pasticcio per tutti quei contribuenti che avevano già fatto la propria dichiarazione dei redditi tramite modello 730. Come dire che non si fa in tempo a rallegrarsi per una buona notizia, che subito bisogna correre ai ripari per qualche altro disguido. Nel caso specifico stiamo parlando dei contribuenti che avevano deciso di pagare la prima rata di giugno dell’Imu, poi sospesa appunto, tramite compensazione dei crediti del suddetto modello 730. Come da prassi quindi, attraverso il modello F24, i soggetti in questione avevano provveduto ad effettuare le pratiche per la richiesta di compensazione. Solo che ora, con la proroga annunciata dal governo sull’Imu, l’importo che era stato destinato proprio al pagamento della prima rata della tassa sugli immobili, non verrà utilizzato, almeno per il momento, e, cosa ancora più disdicevole, non sarà neanche restituito in modo automatico.

A questo punto le cose da fare per rimediare a questo inghippo sono diverse, a seconda delle modalità in cui è avvenuta la presentazione del modello 730. Per chi ha utilizzato il cosiddetto sostituto d’imposta, ossia si è servito in modo automatico dell’ente previdenziale da cui riceve la pensione o del proprio datore di lavoro, le cose si fanno abbastanza complicate. Questi contribuenti  infatti dovevano consegnare il modello entro il 16 maggio, e dunque i termini sono già ampiamente scaduti per porre rimedio all’eventuale richiesta di compensazione. Quello che potranno aspettarsi dunque è un rimborso inferiore del credito in busta paga ai primi di agosto, e poi compenseranno l’Imu non pagata con la presentazione del modello F24 che farà riferimento alla seconda rata, quella di settembre.

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Per questi soggetti però la situazione potrebbe paradossalmente complicarsi e di molto, se venisse decisa, come da più parti si continua a ventilare, una totale abolizione dell’Imu, almeno sulla prima casa. Allora non ci sarebbe modo di compensare la prima rata già messa in pagamento. In questi casi il consiglio che arriva dai tecnici del settore fiscale, è quello di mettersi in ogni caso in contatto con un Caf o con un commercialista entro il 25 ottobre del 2013, per ripresentare una nuova dichiarazione del 730, che vada a sanare gli eventuali discrepanze del primo modello. Insomma, saremmo di fronte purtroppo al solito pasticcio all’italiana.

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Un po’ meglio potrebbe andare invece a quei circa 100mila contribuenti che, servendosi fin dall’inizio di un Caf o di un commercialista, hanno fissato per leggecome termine ultimo per la presentazione del modello 730 il 31 maggio. Questi soggetti infatti fanno ancora in tempo a sostituire l’eventuale dichiarazione già presentata, con un nuovo modello, dove non compaia la richiesta di compensazione per la prima rata di giugno dell’Imu.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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