I Google Glass li disegna Luxottica
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Economia

I Google Glass li disegna Luxottica

Il colosso di Mountain View sceglie l'azienda di Leonardo Del Vecchio per produrre gli occhiali del futuro che dovranno sbarcare sul mercato entro il 2015. Ecco cosa l'una porterà all'altra

È ufficiale: Luxottica e Google stanno lavorando insieme alla produzione dei Glass, gli occhiali dotati di dispositivi tecnologici. Da dieci mesi le aziende pianificavano l’accordo, studiavano il come, si interessavano l’una alle capacità e all’operatività dell’altra. Ora sono passate alla fase operativa con l'obiettivo di portare sul mercato i Google Glass marchiati RayBan e Oakley entro il 2015.

Al progetto sta lavorando un team internazionale (al 75% composto da italiani) che riunisce ingegneri, tecnici, ricercatori e designer organizzati tra Usa, Italia e Cina e presumibilmente la produzione sarà distribuita negli stabilimenti Luxottica relativi a questi mercati (l’azienda bellunese conta 12 centri produttivi, di cui 6 collocati in Italia e gli altri in Brasile, Stati Uniti, India e Cina ed ha ormai affermato il "made in Luxottica" nel mondo).

L’azienda veneta è sul mercato dell’ottica ormai da 50 anni e conta 7 mila punti vendita nel mondo. Oggi porta in dote a Google il suo design, il suo know-how, la capacità distributiva. Viceversa Google rappresenta la nuova frontiera tecnologica portata all'ennesima potenza. I Google Glass, ideati nel laboratorio Google X diretto dal vicepresidente di Google inc. Astro Teller , sono infatti gli occhiali hi-tech con display laterale, capaci di rispondere a comandi vocali e dotati di fotocamera. Possono inviare email, registrare video, cercare informazioni sul web e tradurre istantaneamente una scritta straniera nella propria lingua di origine. Il tutto tramite connessione wireless con lo smartphone dell’utente.

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“Luxottica ha costruito una storia impressionante nel corso degli ultimi 50 anni progettando, producendo e distribuendo alcuni tra i principali e più conosciuti marchi eyewear di oggi”, ha dichiarato infatti Astro Teller. “Siamo entusiasti di collaborare con loro per far evolvere ulteriormente Glass e tutto il settore nel mercato emergente degli smart eyewear”.

La partnership strategica con Luxottica punta a dare alla tecnologia la portabilità e la raffinatezza estetica. Trasformando l’innovazione in moda, quindi in costume sociale e abitudine di acquisto. Si tratta di un accordo importante, di grande portata che naturalmente anche in Italia salutano con estremo favore. “Siamo entusiasti di annunciare la nostra partnership con Google e siamo orgogliosi di essere ancora una volta i pionieri nell’industria eyewear” è la dichiarazione di Andrea Guerra, amministratore delegato di Luxottica Group . “Viviamo in un mondo in cui l’innovazione tecnologica ha trasformato radicalmente il nostro modo di comunicare e di interagire in tutto ciò che facciamo. Ma la cosa più importante è che siamo arrivati a un punto in cui abbiamo contemporaneamente sia una forte offerta di tecnologia che una domanda da parte del consumatore di dispositivi e applicazioni indossabili. In previsione di questo momento, Luxottica negli ultimi anni ha significativamente investito in innovazione per strutturare piattaforme tecnologiche e soluzioni digitali da combinare all’eccellenza dei suoi prodotti. Riteniamo che la collaborazione strategica con un partner come Google piattaforma offra il contesto ideale per inaugurare un nuovo corso nella nostra industria”.

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

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