Decreto sviluppo, risorse per 80 miliardi
Economia

Decreto sviluppo, risorse per 80 miliardi

Le misure principali: snellimento negli organici dei Ministeri, detrazioni Irpef per ristrutturazioni edilizie al 50%, abolizione dell'Imu per i magazzini in costruzione, soppressione dei monopoli di stato e dell'agenzia del territorio

Un pacchetto di misure "urgenti e strutturali" per la crescita che mobiliterà risorse per 80 miliardi di euro, ma anche lo snellimento degli organici della presidenza del Consiglio e del Tesoro. Il Consiglio dei ministri di oggi, durato quasi cinque ore, dà il via libera 'salvo intese' al decreto sviluppo e l'ok definitivo alla prima misura sulla cosiddetta spending review.

Nel provvedimento a cui ha lavorato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, arrivano ancora novità rispetto alle bozze circolate negli scorsi giorni: la detrazione Irpef per le ristrutturazioni edilizie sale dal 36% al 50%, fino al 30 giugno 2013, per i lavori fino a 96mila euro (attualmente è fino a 48mila euro).

E poi, ancora, il credito d'imposta al 35%, con un limite massimo di 200mila euro all'anno ad impresa, per le nuove assunzioni a tempo indeterminato di personale altamente qualificato. Per questa misura, il governo stanzierà 50 milioni di euro all'anno e prevede di favorire oltre quattromila nuove assunzioni.

Tra le misure contenute nei 61 articoli del decreto legge, il Fondo per la crescita sostenibile con un budget di oltre i 2 miliardi e l'estensione del finanziamento agevolato del protocollo di Kyoto a soggetti pubblici e privati che operano in quattro settori della green economy. Novità anche per il pagamento dell'Imu: esclusi dal pagamento, infatti, gli immobili delle imprese, il cosiddetto magazzino, per un periodo non superiore ai tre anni dall'ultimazione dei lavori.

Cambierà anche il processo civile, con un "filtro" per l'appello: qualora fosse "palesemente inammissibile", ha spiegato il Guardasigilli Paola Severino, "non si celebrerà" e sarà un giudice a stabilire l'opportunità di farlo o meno.

Autonomia finanziaria per i porti, che incasseranno l'1% dell'Iva e delle accise prodotte attraverso le operazioni di import-export di merci, con un limite massimo di 70 milioni all'anno, mentre i comuni potranno utilizzare i crediti d'imposta per realizzare infrastrutture senza il limite oggi fissato a 500mila euro annui. Il decreto sviluppo prevede poi le proroga dell'entrata in vigore del Sistri al 31 dicembre 2013, e del decreto per impedire l'esercizio abusivo del servizio taxi e di quello del noleggio con conducente (Ncc) a fine anno.

I contributi e i sussidi alle imprese, così come le consulenze e i compensi ad enti pubblici e privati, finiranno su Internet se avranno un importo superiore ai mille euro, mentre per dare seguito all'agenda digitale è stata creata un'agenzia ad hoc.

Confermati i project-bond, con un'aliquota di ritenuta sugli interessi del 12,50%, mentre le Srl semplificate sono estese anche agli over-35.

Il presidente del Consiglio, Mario Monti, presentando il decreto nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, ha sottolineato che la crescita "è stata una fondamentale preoccupazione del governo fin dall'inizio", definendo il provvedimento "molto corposo", mentre Passera ha evidenziato che ogni mese ci sarà "un tassello" in più su questo fronte. Su questo versante, il titolare del dicastero di via Molise ha annunciato che il Cipe è pronto allo sblocco di altri 20 miliardi per la realizzazione di infrastrutture e che il governo punta alla chiusura di tutti i cantieri dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria entro la fine del 2013.

Sul fronte della spending review, arrivano i primi tagli agli organici dirigenziali e non di palazzo Chigi e del ministero dell'Economia: riduzione del 20% alla pianta dirigenziale, decurtazione del 10% per tutti gli altri organici, con un risparmio previsto di 25 milioni all'anno solo per la compressione delle spese della presidenza del Consiglio. Nel decreto legge emanato ad hoc, è prevista anche la soppressione dei Monopoli di Stato e dell'Agenzia del territorio, che saranno accorpate rispettivamente all'Agenzia delle dogane e all'Agenzia delle entrate, mentre le funzioni dell'Asse (l'ex Unire) saranno ripartite tra il ministero dell'Agricoltura e la nuova Agenzia delle dogane e dei monopoli.

LaPresse

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