Bce-Bundesbank, il braccio di ferro continua
Economia

Bce-Bundesbank, il braccio di ferro continua

Draghi non ha annunciato misure subito operative a difesa dell'Eurozona. Mancano i dettagli. Ma gli economisti ci credono

Qualcuno ha gridato allo scandalo . Le cartucce da giocare lui se l’è tenute tutte strette. Nel giorno della riunione del consiglio direttivo della Bce, il presidente Mario Draghi ha mantenuto la linea della prudenza. Muovendosi da equilibrista fra falchi tedeschi e interventisti ha messo nuovi punti fermi.

Primo: ha annunciato che l’Eurotower tornerà a comprare titoli di Stato dei Paesi periferici dell’area euro per limitare l’aumento dei rendimenti

Secondo: delineando un intervento congiunto tra Bce e Efsf ha arginato il problema delle munizioni limitate nel caso in cui anche Italia e Spagna ne avessero bisogno

Terzo: ha comunicato che nelle prossime settimane il Consiglio esaminerà le soluzioni per presentarsi all’appuntamento con il mercato con un pacchetto di misure completo. Non è ancora il momento di lasciarsi tentare dalla Bundesbank (Buba) e dai suoi proclami (di vittoria).

Draghi non avrà fatto grandi annunci, ma le sue indicazioni non sono così vaghe. Hanno segnato in maniera irrevocabile le prossime mosse, senza rinnegare quanto detto a Londra lo scorso 26 luglio. Quel “faremo tutto quanto è necessario per salvare l'euro e, credetemi, sarà abbastanza” non è stato ancora sconfessato. E le Borse gli credono, muovendosi tutte in positivo. L'artiglieria della Bce , fino a pochi mesi fa ferma nei suoi depositi e il cui uso era incerto e lontano, oggi è pronta a essere schierata seppure i bersagli, l'ammontare delle munizioni e i tempi di fuoco saranno definiti prossimamente.

Il piano presentato 24 ore fa da Draghi "rappresenta un grande passo avanti rispetto allo sconcertante quadro di totale disimpegno emerso dalla conferenza stampa di luglio", dice convinto Luca Mezzomo, economista di Intesa Sanpaolo, sottolineando che "la svolta è maturata in tempi troppo stretti per consentirgli di annunciare misure pronte all'implementazione". "La Bce avrà avuto il problema di politica interna, ma ha impresso un cambiamento. Mentre a luglio avevamo assistito a una chiusura totale all’ipotesi di comprare titoli di Stato della Periferia, adesso verrà resa operativa; nelle prossime settimane saranno esaminate altre soluzioni", argomenta.

Come dire: chi sostiene che la Bce ha fatto un buco nell’acqua deve invece riconoscere che il processo per salvare l'euro è partito. Niente vittoria tout court della linea Bundesbank. Anzi secondo gli esperti di Morgan Stanley “la decisione dei Paesi core di sostenere il piano di Draghi per ridurre i rendimenti di Spagna e Italia e il conseguente isolamento della banca centrale tedesca sono un segnale” da non snobbare. Anche se la Buba dovesse appellarsi a uno status speciale, alla resa dei conti rappresenta un voto su 23 del consiglio.

"Non potrà spadroneggiare Jens Weidmann, il capo della banca centrale tedesca", incalza Yiagos Alexopoulos, economista del Credit Suisse. "Le sue opinioni, per quanto possono essere forti, non fermeranno la Bce". Per il calendario sono 30 giorni di tempo per tessere una soluzione pacifica. Italia e Spagna non hanno in programma nessuna asta di titoli di Stato ad agosto. Rompere il veto della Bundesbank non è una missione impossibile. E lì che Mario Draghi lavorerà di fioretto.

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