Il modello di coworking di Talent Garden
Economia

Il modello di coworking di Talent Garden

Uno spazio di lavoro alternativo per freelance e liberi professionisti

Sarah Jessica Parker, la Carrie di Sex and the City, è una giornalista freelance che scrive i propri articoli un po’ ovunque dove capita, dal letto di casa al bar davanti ad un buon caffè. Ma forse se avesse avuto a disposizione uno spazio in coworking avrebbe preferito quello…

Da qualche anno anche in Italia si è diffusa la pratica del coworking; freelance e liberi professionisti, un tempo costretti a “relegarsi” tutti soli tra i muri domestici ricchi di distrazioni oppure ad affittare uno studio privato per poter concentrare tutte le attenzioni sul lavoro, da qualche tempo possono optare per una scelta diversa.

Gli spazi e i servizi messi a disposizione dai coworking a fronte di un “affitto” sono completi per poter svolgere un’attività lavorativa a tutto tondo - connessione web e telefono, sale riunioni, etc. -, ma pensare che il coworking sia soltanto la condivisione di uno spazio fisico è molto riduttivo.

Il cuore del coworking sta infatti nella possibilità di creare intorno allo spazio/ufficio una rete di persone, una community professionale che si trasforma in un laboratorio di idee dove il confronto tra professionalità diverse e complementari permette continui scambi di informazioni per fare business.

Per approfondire il tema abbiamo parlato con Davide Dattoli, CoFounder di Talent Garden (TAG), un network di spazi di coworking dedicato alle professioni che operano nel digitale e nella comunicazione presente ad oggi, dopo meno di due anni dalla sua inaugurazione, in 7 città italiane:

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3 parole per definire Talent Garden?

Contaminazione, community, eccellenza

Quando è nata l’idea di avviare una realtà di questo tipo?

TAG è nato da un’intuizione, da un’esigenza comune e dalla voglia di dare un risvolto differente alle giornate di lavoro. Per chi, come me, lavora in ambito digitale/comunicazione ritrovarsi fisicamente in un luogo con gli amici/colleghi con i quali quotidianamente si avevano rapporti online diventava sempre più difficile. TAG è nato dall’esigenza di voler riunire in un unico spazio fisico persone che svolgono la stessa professione con l’intento di migliorare in maniera naturale le proprie competenze. Grazie ad uno spazio progettato per favorire lo scambio e il confronto le professionalità individuali sono quotidianamente stimolate a migliorarsi.

Come è nato Talent Garden?

Talent Garden è nato esclusivamente grazie all’iniziativa di imprenditori ed aziende private. La ricerca di rapporti con le Istituzioni pubbliche si è arenata ancora prima di iniziare: la necessità di tempistiche strette e l’autonomia decisionale necessaria alla realizzazione di un progetto tanto anomalo quanto nuovo sono state determinanti nella scelta dei primi interlocutori. Per mia fortuna ho incontrato imprenditori lungimiranti che si sono appassionati al progetto sin dalle prime battute e che hanno permesso la sua realizzazione in tempi strettissimi, che ottimamente si coniugano con i ritmi di chi, come me, lavora in ambito digitale.

Quali sono i profili professionali presenti?

All’interno degli spazi sono presenti liberi professionisti, piccole aziende e startup che operano in ambiti contigui, ma distinti quali digitale, comunicazione creatività ed innovazione.

Talent Garden non è solo un ufficio ma anche un laboratorio di idee. Come si attivano e creano le sinergie tra le diverse professionalità presenti?

Le sinergie nascono spontaneamente e naturalmente, grazie alla particolare quotidianità fatta di condivisione di spazi e momenti, ma soprattutto grazie all’intuizione di dedicare uno spazio di lavoro solamente a professionisti del digitale e della comunicazione, settori che, per definizione, sono in costate cambiamento e che necessitano di essere vissuti in maniera diversa dagli altri ambiti lavorativi.

Quali sono i progetti più interessanti nati dalla collaborazione tra i coworker?

I progetti nati dalla collaborazione quotidiana tra coworker sono innumerevoli, mi piace citare la prima app dedicata alle persone con il pollice verde nata dalla collaborazione di uno sviluppatore e di un designer nello spazio di Brescia a solo un mese dall’apertura; in realtà non riesco a tenere il conto di tutte le collaborazioni: in questo momento in Italia ci sono circa 450 persone che abitano i nostri spazi e che ogni giorno si confrontano e si scambiano consigli ed idee.

Quali sono i principi che caratterizzano gli spazi lavorativi di Talent Garden?

Condivisione della quotidianità e dello spazio di lavoro prima di tutto (gli spazi sono progettati per essere vissuti e condivisi in tutte le fasi della giornata), attenzione alle esigenze degli abitanti, progettazione di eventi legati a temi quali innovazione, digitale e comunicazione.

Come si entra a far parte del "team"?

A TAG si accede per selezione. Naturalmente bisogna appartenere ad uno dei settori indicati, ma questo non basta: ciascun abitante di Talent Garden è una persona che eccelle nel proprio ambito, che ha voglia di condividere e migliorarsi giorno dopo giorno, che non ha paura di mettersi in gioco e che coltiva interessi in diversi ambiti.

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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