I licenziamenti in America e le conseguenze economiche dello shutdown
Economia

I licenziamenti in America e le conseguenze economiche dello shutdown

Effetti diretti e indiretti della crisi che sta colpendo l'amministrazione Obama

Un brutto colpo quello che sta colpendo gli Stati Uniti d'America dove il no dei repubblicani all'approvazione del budget federale, che consente il finanziamento della macchina dello stato ha portato allo shutdown (che in inglese significa "chiusura"), ovvero la chiusura dall'oggi al domani di molte strutture pubbliche, dai parchi ai musei, mentre i servizi essenziali come la difesa e la sicurezza verranno comunque garantiti.

 Come riporta il The Atlantic , l'effetto diretto è nei numeri: 800 mila dei 4,1 milioni di lavoratori federali sono stati mandati a casa. Di conseguenza il pil Usa scenderà tra lo 0,15 e lo 0,2% ogni settimana in cui resterà in vigore lo shutdown stando alle stime degli economisti di Morgan Stanley e Goldman Sachs.

Se l'economia riuscirà a riprendersi o meno dipende dalle decisioni dei Repubblicani di ripetere o meno l'esperienza del 1995 e del 1996 quando, mancata l'approvazione del bilancio, si decise poi di tornare a pagare retroattivamente i lavoratori sospesi dall'incarico. Questo è quello che è successo nel 1995 e 1996. Ma, sottolinea il The Atlantic, non è detto che questa volta i Repubblicani decidano in questa direzione.

L'effetto indiretto, invece, e più difficile da quantificare. Di certo le famiglie americane sono molto spaventate. L'indice di fiducia presentato dalla Gallup (una delle maggiori società di ricerca americane) ha mostrato un crollo già quanto lo shutdown era solo un'ipotesi. Figurarsi ora che è realtà

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Leggi l'articolo integrale su TheAtlantic.com: The Economic Consequences of the Government Shutdown

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Ilaria Molinari

Sono nata a Roma, ma Milano mi ha adottata ormai da tempo. Sono web content manager di Panorama.it e di Iconmagazine.it. Ma niente mi rilassa di più che cantare, leggere e viaggiare. Dunque canto, leggo, viaggio. "Un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre, ma avere nuovi occhi" (Marcel Proust)

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