Btp al 5%, occasione o pericolo?
Economia

Btp al 5%, occasione o pericolo?

I Buoni del Tesoro decennali ora rendono molto. Ma le case d'investimento consigliano prudenza e preferiscono i titoli di scadenza breve

Il 4,8% lordo e quasi il 4,2% al netto delle tasse. Sono i rendimenti offerti oggi dai Buoni del Tesoro Poliennali (Btp) con scadenza a 10 anni, dopo il terremoto politico creato dall'esito delle elezioni italiane, che ha riportato sui mercati lo scompiglio e la paura di vedere il nostro paese piombare nel baratro dell'ingovernabilità.

I BOT, I BTP E LE ELEZIONI ITALIANE

Lo spread , cioè il differenziale di rendimento tra i nostri titoli di stato e quelli tedeschi (i Bund) è tornato da qualche giorno attorno ai 330 punti (3,3%), con un balzo repentino dai 290 punti toccati lunedì scorso. Ora, molti investitori si pongono ovviamente un interrogativo: vale la pena comprare i  Btp, soprattutto quelli di medio-lunga scadenza, visti i prezzi a buon mercato dei titoli? Chi li ha acquistati in passato, ogni volta che  lo spread è schizzato verso l'alto, ha fatto indubbiamente un ottimo affare, grazie alla successiva risalita delle quotazioni. Rispetto al luglio del 2012 (uno dei mesi più duri per la crisi di Eurolandia) i prezzi dei buoni decennali con scadenza nel 2022 hanno recuperato infatti oltre il 13%, regalando non poche soddisfazioni agli investitori.

IL SUCCESSO DEL BTP NELLE ASTE

A differenza dello scorso anno, però, gli esperti delle case d'investimento consigliano adesso un bel po' di prudenza. Se infatti nel luglio 2012 era chiaro che i Btp avevano ormai toccato un punto di minimo, oggi ci sono invece molte più incognite sul futuro, poiché sono entrati in gioco i bizantinismi della politica romana, che spesso i mercati finanziari hanno difficoltà a comprendere. Proprio per questa ragione, Davide Pasquali, presidente di Pharus Sicav, suggerisce agli investitori di muoversi con i piedi di piombo e di acquistare soltanto i titoli di stato italiani con una durata molto breve, cioè i Bot o i Btp con scadenza non superiore a 1 anno.

Non molto discordante è l'opinione di Michele De Michelis, responsabile investimenti di Frame Asset Management che, pur iniziando a vedere delle opportunità di acquisto tra i bond governativi di Roma, suggerisce di posizionarsi per adesso sui Buoni del Tesoro con vita residua inferiore a 18-24 mesi (se si tratta di emissioni a tasso fisso). Secondo De Michelis, inoltre, può trovare spazio nel portafoglio un'altra categoria di titoli che sembra al momento interessante: i Btpi (Buoni del Tesoro Poliennali inflation linked) che offrono un rendimento legato all'inflazione.

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Tra i bond preferiti da Pasquali e De Michelis, insomma, non c'è il Btp decennale, i cui interessi vicini al 5% allettano oggi molti piccoli investitori. “Credo che un rendimento di 5 punti percentuali non sia ancora un premio sufficiente per esporsi al rischio del debito pubblico italiano”, dice Pasquali, che invita  anche a non farsi troppe illusioni sulla possibilità di un intervento salvifico per il nostro paese, da parte della Banca Centrale Europea (Bce) di Mario Draghi. “Certo”, dice Pasquali, “nuove misure straordinarie della Bce risolverebbero  la situazione per un po' di tempo ma, nel medio termine, restano aperti i problemi legati alla sostenibilità del nostro debito pubblico e alla mancanza di crescita economica del nostro paese”. Super Mario Draghi, insomma, da solo non può far miracoli.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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