Amazon ora consegna anche nei negozi
Economia

Amazon ora consegna anche nei negozi

Accanto al classico recapito a domicilio, il colosso dell’e-commerce sta dando ai clienti di alcune città americane e inglesi la possibilità di ritirare i loro ordini nel cosiddetto «Locker». Si tratta di un armadio elettronico presente in importanti catene, spesso aperte 24 ore su 24. Con questa strategia l’azienda di Seattle può tagliare il costo dei corrieri, evitare lunghe e noiose attese casalinghe agli acquirenti e limitare il furto dei pacchetti

L’e-commerce è un’indiscutibile comodità: scegliamo un prodotto sul nostro computer, lo paghiamo con carta di credito e aspettiamo che ci venga consegnato. Ma non sempre c’è una portineria aperta che possa ritirarlo al posto nostro, magari finisce che rimaniamo in casa solo per aspettarlo o che manchiamo l’appuntamento con il corriere e dobbiamo fissare un nuovo passaggio. Se a ciò aggiungiamo il fastidioso fenomeno dei furti di pacchi e pacchettini, che in mercati come gli Usa è davvero sviluppato, capiamo che il mancato recapito di un ordine effettuato on line non è un’ipotesi poi così infrequente. E finisce, in parte, per scoraggiare potenziali acquirenti digitali.

Alla luce di queste premesse si spiega meglio la nuova trovata di Amazon, che dell’e-commerce è il principale player mondiale. Si chiama «Amazon Locker» e altro non è che un grosso armadio pieno di scomparti che ospitano gli ordini effettuati sul sito dai clienti dell’azienda di Seattle. Che lo sta progressivamente piazzando nelle principali città degli Stati Uniti e di recente anche a Londra, in negozi di generi vari, alimentari inclusi, in particolare in catene aperte 24 ore su 24 come la celebre «7-Eleven».

Al momento di piazzare l’ordine, l’utente può decidere di farsi spedire la merce a casa o, se c’è un armadio nelle vicinanze, il pacco non è ingombrante e pesa meno di cinque chili, può ritirarlo direttamente in negozio quando gli è più comodo, entro tre giorni dalla consegna. Riceve un codice identificativo, lo digita sul touchscreen dell’«Amazon Locker» e subito si apre lo scomparto corrispondente. I tempi di consegna sono quelli standard del sito, il servizio non costa nulla in più (né dà diritto a sconti) ed è pensato appunto per chi manca spesso da casa o non vuole costringersi agli arresti domiciliari in attesa del corriere.

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Non è chiaro dove saranno installati i prossimi armadi, ma di sicuro il loro numero crescerà e di parecchio. Gli analisti parlano soprattutto di mercati come la Cina, dove le consegne a indirizzi multipli richiedono più tempo e costi che altrove, ma le recenti inaugurazioni londinesi dimostrano che c’è margine per vederli pure in Europa. Certo è che Amazon insisterà su questa strada per ridurre uno dei capitoli principali delle sue uscite: le spese di consegna, per l’appunto. Corrieri come UPS e FedEx si fanno pagare fino al 20% in più per arrivare a fino a un indirizzo privato, rispetto a uno con destinatari multipli. Come il locker, per l’appunto.

I vantaggi non si fermano qui: in questo modo, hanno osservato alcuni analisti, è possibile acquistare con discrezione prodotti per adulti senza rischiare che siano intercettati da altri membri della famiglia. In più, così, Amazon compete frontalmente con altre importanti catene come Best Buy che offrono l’opzione «store pickup», cioè la possibilità di scegliere i prodotti su internet e ritirarli in negozio. Con l’opportunità, anche, di pagarli in contanti per chi non è proprio a suo agio se deve comunicare on line il numero della sua carta di credito. Amazon non include ancora questa opzione, ma nulla esclude che i suoi armadi, un giorno, potranno spalancare i loro scomparti una volta incassate delle banconote.  

Twitter: @marmorello

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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