Alfa Romeo, perché Marchionne vuole lo scorporo da Fiat
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Alfa Romeo, perché Marchionne vuole lo scorporo da Fiat

Nascerebbe una società indipendente che punta sull’alto di gamma, con bilanci propri e pronta a sbarcare negli Usa

L’amministratore delegato di Fiat-Fca, Sergio Marchionne, si appresterebbe a sganciare l’Alfa Romeo dalla casa madre torinese per farla diventare una società autonoma, così come la Maserati e la Ferrari. E’questa l’indiscrezione che da qualche giorno circola in ambienti vicino al Lingotto, che però non ha fornito nessuna conferma, ma anche nessuna smentita, a questa voce insistente. Molto probabilmente sulla questione verrà fatta chiarezza il prossimo 6 maggio quando, a Detroit, la nuova creatura industriale nata dalla fusione di Fiat e Chrysler, ovvero Fca, renderà noti a livello mondiale i propri piani industriali.

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In ogni caso fin d’ora si possono valutare tutti gli elementi a favore di una scelta di scorporo dell’Alfa Romeo dalla Fiat. Innanzitutto, e questa potrebbe essere secondo molti osservatori la motivazione principale, il fatto di presentarsi come una società autonoma renderebbe più efficace il già previsto sbarco del Biscione proprio negli Stati Uniti. Sul mercato americano infatti il marchio di Arese arriva con l’obiettivo di puntare ad un segmento di mercato medio-alto. Sganciarsi dunque dall’ombra della Fiat che storicamente invece si rivolge ad un target medio-basso, faciliterebbe di molto l’approccio verso potenziali acquirenti.

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D’altronde questa scelta rientrerebbe a pieno titolo nella strategia generale del gruppo voluta da Sergio Marchionne di puntare con sempre più decisione verso l’alto di gamma, così come già fatto con Maserati. In questo senso arriverebbe a compimento un’evoluzione di Alfa Romeo che, in tanti nel passato, avrebbero voluto come una sorta di Bmw italiana: finalmente il Biscione si avvierebbe dunque sulla strada tracciata dal marchio bavarese, da sempre simbolo di alta qualità e prestigio. Non a caso tra l’altro si prevede che in Nord America l’Alfa Romeo possa appoggiarsi alla rete vendite della Jeep, altro brand che sicuramente si rivolge ad un target di livello economico elevato.

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Ma le motivazioni per la nascita di una società autonoma a marchio Alfa Romeo non sarebbero legate solo a esigenze di marketing, ma potrebbero avere anche un  interessante ricaduta di carattere finanziario. Diventando infatti indipendente il Biscione potrebbe presentare in modo più chiaro e trasparente i propri bilanci economici, acquisendo tra gli operatori di mercato ulteriore e necessaria autorevolezza commerciale. Una questione questa che si lega perfettamente con i piani di sviluppo messi in cantiere dall’Alfa Romeo e che prevedono per i prossimi anni investimenti per circa 5 miliardi di euro. Come verranno spesi questi soldi?

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Il programma ha in serbo entro il 2016 la messa in commercio di almeno due nuovi modelli: ci sarebbe innanzitutto il ritorno della storica Alfetta, un'ammiraglia sportiva erede diretta della 164, insieme poi alla realizzazione di un Suv che ancora una volta andrebbe a collocarsi una fascia di mercato molto alta. Come si vede dunque in questo progetto di scorporo tutto sembra tenersi, e ancora una volta le scelte di Marchionne potrebbero risultare perfettamente funzionali al rilancio di un marchio come Alfa Romeo che potrebbe finalmente far esplodere potenzialità commerciali da troppo tempo frustrate.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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