Banda larga: i numeri della situazione italiana
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Economia

Banda larga: i numeri della situazione italiana

La fibra ottica è meno diffusa che in altri Paesi, è vero, ma #Truenumbers rivela che non è quello il problema. Il problema è che gli italiani...

L’Italia è digitalmente arretrata perché la fibra ottica copre solo il 36% del territorio. Falso. Bisogna andare a vedere i numeri veri per capire come mai da noi l’economia digitale non riesce a decollare. Èquello che ha fatto #Truenumbers, la web serie di approfondimento giornalistico di PanoramaTV visibile in questa pagina.

E i numeri dicono altro: nonostante la banda larga fissa sia disponibile sul 99% del territorio nazionale, e quella mobile sul 98%, gli italiani non comprano online, non usano l’internet banking, solo solo il 53% delle persone ha conoscenze informatiche di base, solo il 59% usa internet abitualmente, i laureati in materie scientifiche e tecnologiche sono appena l’1,3% del totale e, infine, le piccole e medie imprese che vendono i loro prodotti online sono solo il 5% del totale. E si potrebbe continuare.

#Truenumbers, ad ogni nuova puntata, cambia la visione della realtà e, lontano dai luoghi comuni riesce a scovare quelle verità che non spesso si preferirebbe non conoscere. Come in questo caso. Infatti, che cosa significano questi dati? Significano che è vero che la rete a banda larghissima, in fibra ottica, è presente in Italia in misura inferiore rispetto al resto d’Europa, ma è soprattutto vero che gli italiani non usano la miriade di servizi che sono già disponibili oggi con la banda larga. Insomma: ad essere rimasti indietro non sono solo gli investimenti, indietro ci siamo un po’ tutti.

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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