Come sono esplosi i licenziamenti in Italia
Economia

Come sono esplosi i licenziamenti in Italia

Il confronto trimestre per trimestre rivela i danni della riforma Fornero sul mercato del lavoro

Un altro grafico sui contratti attivati e rescissi aiuta a capire come una legge sbagliata sul lavoro possa danneggiare chi lo cerca e, perfino, chi lo ha. E di come una riforma sia a questo punto necessaria. La linea blu del grafico indica le attivazioni di nuovi contratti, trimestre per trimestre, dall'inizio del 2012 al maggio dell'anno scorso. Purtroppo il ministero del lavoro non ha dati più recenti che arriveranno solo a maggio. La linea rossa indica, invece, le cessazioni di rapporti di lavoro. Importante: si sta parlando, in questo caso, di singoli contratti e non di persone: significa che una stessa persona può aver sottoscritto, in un trimestre, anche due contratti di lavoro ed essere stato licenziato più di una volta. In entrambi i casi sono stati raggruppati in un solo indicatore tutti i tipi di contratti esistenti: a tempo determinato, indeterminato, a chiamata e così via. Ma il colpo d'occhio è impressionante.

Appena dopo l'approvazione della riforma Fornero, luglio 2012, le imprese iniziano a liberarsi dei propri collaboratori come non avevano mai fatto prima e, soprattutto, non assumono. La filosofia della riforma Fornero era quella di indirizzare le imprese ad assumere con il contratto a tempo indeterminato rendendo assai più complicato assumere persone con il contratto a tempo. Se si vanno a scorporare i dati si scopre che i contratti a tempo indeterminato attivate nel quarto trimestre del 2012 sono state le più nasse di tutti i trimestri precedenti: 406.858. E, soprattutto, si scopre che i 655.246 contratti a tempo indeterminato saltati in quel trimestre sono il numero più alto in assoluto rispetto a tutti i trimestri presi in considerazione.

Ma c'è un altro dato che può risultare interessante: nel periodo preso in considerazione le attivazioni superano le cessazioni: 15 milioni di nuovi contratti rispetto a 14,5 milioni.

I più letti

avatar-icon

Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

Read More