È morto il numero uno di Total, amico della Russia di Putin
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Economia

È morto il numero uno di Total, amico della Russia di Putin

Christophe de Margerie era sul suo aereo privato a Mosca. In aeroporto lo scontro con un mezzo. Era un grande difensore della politica energetica russa

Christophe de Margerie, numero del colosso petrolifero francese Total, considerato una grande amico della Russia, è morto in un incidente, le cui dinamiche sono ancora poco chiare, all'aeroporto di Mosca. L'aereo privato a bordo del quale viaggiava si è scontrato in fase di decollo contro uno spazzaneve dell'aeroporto Vnukov di Mosca. Al momento dello schianto la visibilità era di 350 metri.

Le autorità aeroportuali hanno aperto un'inchiesta. Lo scontro letale si è verificato poco prima della mezzanotte moscovita (le 22 in Italia). Il Dassault Falcon di de Margerie era diretto a Parigi. Nello schianto sono deceduti anche i tre membri dell'equipaggio.

Total è la seconda società francese per dimensioni ed è quotata in borsa ad un valore di 102 miliardi di euro. De Margerie, 63 anni, alla guida di Total dal 2007, era tra gli ospiti del governo russo - colpito da sanzioni Usa ed Ue per la crisi ucraina - ad un avento di investitori stranieri a Gorki vicino Mosca.

De Margerie era tra i più strenui difensori della Russia e della sua politica energetica anche dopo lo scoppio della crisi ucraina: a luglio aveva detto che l'Ue dovrebbe smetterla di pensare a tagliare i legami energetici con Mosca e concentrarsi anzi sul renderli più sicuri. Non solo. Il capo di Total aveva sottolineato come le tensioni con l'Occidente stessero spingendo sempre più la Russia verso la Cina, come dimostrava la maxi intesa da 400 miliardi di dollari raggiunta a maggio per la fornitura di gas per 30 anni a Pechino. "Stiamo costruendo un nuovo muro di Berlino?", si era chiesto polemicamente in un'intervista de Margerie, aggiungendo che "la Russia è un partner e non dovremmo perdere tempo a proteggerci da un vicino".

Poco prima di morire De Margerie aveva incontrato il primo ministro russo Dmitry Medvedev, nella sua residenza privata. L'areporto Vnukovo, secondo una prima ricostruzione, ha riferito che durante "la fase di rullaggio prima di decollare alle 23,57 locali c'è stata una collissione con uno spazzaneve (ieri era caduta la prima neve su Mosca)". Nessun chiarimento, al momento, se il mezzo fosse parcheggiato in un punto vietato della pista (il mancato riferimento alla morte dell'operatore o al suo ferimento lo lascerebbe intendere) o la stessa attraversando.

A condurre l'inchiesta l'Interstate Aviation Committee, che gestisce tutte le inchieste sugli incidenti aerei, ed esperti della Russia's federal aviation agency, il cui capo, Alexander Neradko, guidera' le indagini. Le scatole nere del jet sono state già recuperate. L'inchiesta è stata aperta con l'ipotesi di reato di violazione delle misure di sicurezza che hanno causato per negligenza molteplici vittime. La pena massima prevista è di sette anni. Alle indagini, riferisce Interfax, parteciperanno anche esperti francesi. 

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