Mondadori-Segrate
Simone Comi/Ansa
Economia

Mondadori-Rcs Libri: i punti di forza dell'acquisizione

L'operazione è piaciuta agli analisti di Piazza Affari, perché fa nascere un polo dell'editoria libraria più redditizio e di dimensioni europee

Gli analisti di Mediobanca l'hanno definita un'operazione win-win, cioè vincente per entrambe le parti, sia il venditore che il compratore. Il venditore è il gruppo Rcs che ieri ha ceduto alla concorrente Mondadori la propria divisione-libri, a un prezzo di 127,5 milioni di euro. Grazie a questa transazione, a detta degli analisti di Mediobanca, Rcs ridurrà di un bel po' il proprio debito mentre Mondadori consoliderà la leadership assoluta nazionale nel mercato librario, con una quota superiore al 35% e un giro d'affari di 550 milioni di euro. Inoltre, l'accorpamento dei marchi della concorrente consentirà alla casa editrice di Segrate di realizzare delle sinergie nella gestione su vari fronti: nelle attività di stampa, nella distribuzione, nei piani editoriali e nella logistica, con la possibilità di incrementare l'ebitda (margine operativo lordo) nel settore dei libri dagli attuali 60milioni a circa 80 milioni di euro nell'arco di qualche anno (forse 3 o 4).


Mondadori compra Rcs Libri per 127,5 milioni


In effetti, analizzando come si compone il nuovo polo librario si intravede la possibilità di diverse sinergie, con la presenza di molti marchi complementari, in grado di convivere tra loro senza troppe sovrapposizioni. A parte i due brand più “generalisti” Edizioni Mondadori e Rizzoli, nella nascitura realtà editoriale ci saranno nomi storici come per esempio Einaudi (specializzata nelle pubblicazioni di alto livello culturale) Sperling&Kupfer (narrativa), Electa (libri d'arte), Piemme (pubblicazioni per ragazzi), Fabbri (fascicoli didattici), Bompiani (saggistica) e Bur (tascabili low cost).


Il futuro (prossimo) dell'editoria digitale è nelle nostre dita


Il nuovo polo editoriale, insomma, sarà un universo molto variegato e avrà dimensioni più simili a quelle di grandi gruppi europei, anche se manca ancora il via libera dell'Antitrust, che dovrà giudicare sulla nascita di questa nuova concentrazione nel campo della produzione libraria. Pure in altri paesi, a dire il vero, ci sono dei gruppi con quote di mercato assai rilevanti. E' il caso di Random House-Penguin che controlla il 26% dell'editoria britannica, o di Hachette che possiede un quarto del mercato francese. Si tratta di quote inferiori a quelle del nascituro polo Mondadori-Rcs Libri, anche se non va dimenticato un particolare importante: i gruppi stranieri hanno dimensioni ben più grandi delle aziende italiane e fatturano miliardi e miliardi di euro all'anno.


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Redazione Economia