Economia

McDonald’s, quando la pubblicità parla di lavoro e occupazione

E’ piuttosto raro che riesca a trovare tempo per guardare la televisione. A parte i telegiornali serali a spizzichi e bocconi e qualche serie tv, solitamente la scatola grigia accanto al divano si trasforma in una mensola per gli oggetti …Leggi tutto

E’ piuttosto raro che riesca a trovare tempo per guardare la televisione. A parte i telegiornali serali a spizzichi e bocconi e qualche serie tv, solitamente la scatola grigia accanto al divano si trasforma in una mensola per gli oggetti più disparati. Durante queste ultime vacanze ho avuto qualche occasione in più da dedicare al cazzeggio sfrenato e quindi anche la tv si è risvegliata rispetto alla prassi; tra un programma di cucina e i classicissimi film che vengono trasmessi solo ed esclusivamente in questo periodo dell’anno – vedi Il Piccolo Lord, Mary Poppins, ecc. – sono inevitabilmente incappato anche in qualche pubblicità, che spesso si rivela molto più interessante dei programmi stessi.

Tra tutte mi ha particolarmente colpito l’ultima di McDonald’s, che tra le altre cose scopro poi essere stata diretta da Gabriele Salvatores e in cui gli attori sono gli stessi dipendenti della catena prestati alle telecamere.
McDonald's
La cosa che mi ha maggiorente incuriosito è peró stato il tema dello spot: non si trattava infatti di una pubblicità per il lancio di un nuovo prodotto e nemmeno di un rivoluzionario modo di friggere le patatine, bensì una campagna per sottolineare l’impegno dell’azienda nei confronti dei propri dipendenti – condizioni di lavoro, contratti stabili, opportunità aperte anche ai giovani e donne – e per annunciare che nei prossimi 3 anni verranno creati 3.000 nuovi posti di lavoro.

Una dichiarazione quindi della propria policy aziendale e dei prossimi programmi di espansione mettendo al centro il tema del lavoro come leva fondamentale in un periodo in cui l’impiego e la difficoltà a inserirsi nel mercato è quantomai pressante. Anche la pubblicità rappresenta un veicolo per far accrescere la percezione del proprio brand e delle best practice aziendali attraverso la trattazione di temi insoliti – perlomeno per il mezzo televisivo – e fortemente legati all’attualità.

Cosa ci si può aspettare per il futuro? Ci saranno altre aziende che calcheranno le orme di McDonald’s, quello del lavoro e dell’impiego potrà essere un tema “caldo” per le realtà più virtuose da trattare in campagne adv?

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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