Mashape, la start-up che si ispira all'Italia (da secoli)
Mashape, la start-up che si ispira all'Italia (da secoli)
Economia

Mashape, la start-up che si ispira all'Italia (da secoli)

Due giovani imprenditori italiani hanno costruito la loro azienda sulle orme di uno dei fondatori di Bank of America, Amedeo Giannini

Marco Palladino e Augusto "Aghi" Marietti sono due ventenni, uno milanese l’altro romano, che stanno facendo fortuna a San Francisco nel mondo dell’high-tech. Hanno scelto di insediare la loro startup Mashape in uno degli edifici storici della Bank of Italy di Amedeo Giannini, già leader carismatico della comunità italiana della California. La foto di Giannini campeggia sulla loro scrivania. “Per noi Giannini rappresenta un modello di italianità vincente in America cui vogliamo ispirarci”, dice Marco, mentre mostra il caveau della banca trasformato in sala riunioni: un bel segno di continuità del successo italiano in questa città. Passano le generazioni, ma gli italiani continuano ad arrivare ed alcuni di questi ce la fanno davvero.

Per chi avesse avuto dubbi in proposito, bastava tuffarsi nella folla il 12 ottobre, quando la comunità italo-americana di San Francisco e della California settentrionale ha festeggiato il giorno dell’Italian Heritage con una grande parata nel cuore della città. Con un centinaio di organizzazioni partecipanti, le massime autorità della città e uno straordinario clima di festa, gli oriundi hanno celebrato con orgoglio le loro radici italiane. L’eredità risale all’arrivo dei cercatori d’oro nel 1849, quando a seguito dei minatori arrivarono anche i commercianti genovesi che s’insediarono nella zona della Marina. Nei decenni successivi gli emigrati liguri, toscani e siciliani costruirono quella che definirono "la colonia modello" – il quartiere etnico più rispettato di San Francisco, con banche, giornali, società di mutua beneficenza e teatri, collegato agli italiani insediatisi nelle vicine campagne, dove portarono la cultura della vite e dell’olivo. Amedeo Pietro Giannini divenne un finanziere di caratura nazionale con la propria Bank of Italy, oggi Bank of America. Gli viene riconosciuta l’invenzione del micro-credito, quando dopo il terremoto del 1906 prestò denaro sulla parola agli abitanti della colonia italiana, facendone il primo quartiere della città ad essere ricostruito.

Col passare delle generazioni gli italiani hanno lasciato il quartiere storico, si sono assimilati con facilità alla società californiana. Ma spesso il richiamo dell’antica madrepatria rimane. E costituisce un’opportunità reale per gli italiani sbarcati qui negli ultimi decenni a seguito del boom tecnologico. Molti oriundi ricoprono posizioni in gangli vitali della società americana. Molti non parlano l’italiano, ma apprezzano il richiamo del nostro Paese non solo per il turismo e lo stile di vita, ma anche per business e investimento. Ne sa qualcosa Jeff Capaccio, anche lui di origine genovese, coordinatore del Silicon Valley Italian Executive Council. Nella sua organizzazione italiani ed italo-americani s’incontrano e lavorano insieme su base quotidiana. Da Google ad Apple, da Intel a Genentech, gli americani di origine italiana sono in posizioni di comando in Silicon Valley e spesso riescono a dare una mano alle nostre startup.

Sotto le colonne ioniche dell’ex-banca nel cuore di Downtown, Palladino e Marietti lavorano sodo per far crescere la loro business. Hanno iniziato a Milano nel 2010 e qui hanno trovato coloro che hanno creduto in loro. Mashape è una piattaforma per le cosiddette API (Application Programming Interfaces), strumenti informatici che consentono di assemblare diversi prodotti di software nella nuvola. Oggi hanno già 100.000 tra aziende e sviluppatori fidelizzati e una valutazione pari a svariate decine di milioni di dollari. “La sfida è crescere ad una massa critica tale da diventare il punto di riferimento globale del mercato delle API” spiega Marco. Diverse generazioni di italiani a San Francisco fanno il tifo per loro.

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