Mario Draghi
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Economia

Mario Draghi: "La ripresa nell'Eurozona è modesta, ma robusta"

E alle domande di El Pais sul referendum del 4 dicembre, Il presidente della Bce risponde: "Abbiamo gli strumenti per mantenere la stabilità"

Solo qualche giorno fa Mario Draghi, presidente della Bce, aveva dichiarato alla commissione Affari economici del Parlamento europeo che a pesare sulla crescita economica globale sono "le grandi incertezze politiche ed economiche". Analisi confermata al giornale El Pais riguardo alla ripresa dell'Eurozona la cui incertezza politica, appunto, grava come un macigno. Quanto alle misure in cantiere della Bce, l'8 dicembre verrà valutato nuovamente il Quantitative easing.

E un dato positivo, seppur minimo, riguarda la crescita. "La ripresa nell'Eurozona, anche se modesta, è robusta" ha sottolineato Draghi. Con il rallentamento della crescita in Cina, la Brexit e il risultato delle elezioni Usa il Pil è tornato su livelli pre-crisi, anche se ci sono voluti 7 anni.

Da un sondaggio della Bce sull'accesso delle aziende ai finanziamenti, condotto su un campione di 11,233 piccole e medie imprese, risulta infatti che la maggiore preoccupazione per le imprese dell'Eurozona è trovare clienti e poi personale qualificato. Queste imprese hanno registrato "un miglioramento nella loro situazione finanziaria" nel periodo aprile-settembre e "una maggiore volontà delle banche nel concedere credito a tassi d'interesse più bassi ha ulteriormente facilitato l'accesso delle aziende ai finanziamenti bancari". 

I tassi bassi, secondo il presidente della Bce, "sono fondamentali per una piena ripresa dell'economia" nell'Eurozona. Proseguendo l'intervista Draghi infatti ha aggiunto che quando sarà raggiunto l'obiettivo proprio quei tassi "verranno alzati". La Bce "è consapevole che i bassi tassi pesano sui margini dei tassi d'interesse di alcune banche, ma hanno anche effetti positivi sulla redditività delle banche" poiché "sostengono la ripresa, riducono le perdite sui presiti ed aumentano il valore degli asset".

E alla domanda se il referendum in Italia e le elezioni in altri paesi possano o meno causare sui mercati del debito turbolenze analoghe a quelle del 2012 il presidente Draghi ha risposto: "Non posso commentare eventi politici che non sono accaduti. Quello che sappiamo - ha aggiunto il presidente - è che abbiamo un obiettivo, che è la stabilità dei prezzi e abbiamo gli strumenti per realizzarla. Come possiamo contribuire alla fiducia e alla stabilità? Soddisfacendo il nostro mandato".

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Chiara Degl'Innocenti