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Economia

Le 10 aziende di cui si è parlato di più nel 2016

Apple, Bayer-Monsanto, Samsung, Yahoo. Senza dimenticare Vivendi e At&t-Warner

Sono state le storie imprenditoriali che più di tutte hanno catturato l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale e italiana in questo 2016 che si avvia al termine. Dai clamorosi favori fiscali ricevuti dalla Apple in Irlanda alla megafusione tra Bayer e Monsanto. Ma anche la storia dell’esplosivo Galaxy Note che è riuscito a mettere in crisi i bilanci della Samsung, oppure il maxifurto di account di cui è stata vittima uno dei grandi player dell’economia digitale, ossia Yahoo. E ancora, come non ricordare un’altra grande fusione, tutta americana, quella tra At&t e Warner, oppure il rilancio sul mercato di un marchio che può rappresentare il futuro del trasporto ecologico come Tesla. Ma ci sono anche storie di casa nostra, come l’Opa vincente lanciata da Cairo su Rcs, oppure le acquisizioni, sempre in campo editoriale, di Mondadori che con Banzai e Rcs Libri diventa leader del settore. Senza dimenticare l’ultima clamorosa vicenda che sta facendo ribollire Borsa e agone politico, ossia la scalata ostile di Vivendi a Mediaset. Ma vediamole nel dettaglio tutte queste storie.   

Apple

È stato un vero e proprio caso politico-economico di livello europeo. Non si può infatti definire in altro modo la vicenda che ha riportato di stringente attualità le agevolazioni, in alcuni casi decisamente straordinarie, di cui hanno goduto e godono in Europa soprattutto i grandi colossi statunitensi. Nel caso specifico è emerso, in maniera clamorosa, che l’Irlanda aveva concesso ad Apple appunto un’imposta sugli utili pari allo 0,005%, una quota talmente risibile da far scattare subito l’accusa da parte della Commissione Ue di aver in pratica concesso degli aiuti di Stato al colosso di Cupertino.

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Vivendi

È la vicenda economica che sta surriscaldando questi ultimi giorni dell’anno, con il colosso multimediale francese Vivendi che sta tentando una scalata ostile su Mediaset. Nel momento in cui scriviamo, Vivendi ha comunicato ufficialmente in una nota di aver deciso di aumentare il proprio investimento in Mediaset con l'acquisto di altre azioni fino al limite del 30% del capitale. Una storia che sta avendo anche ricadute di tipo politico per la strategicità del settore delle telecomunicazioni, e della quale di certo si continuerà a parlare anche nel 2017.

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Yahoo

Più che le cronache economiche, sono state quelle giudiziarie ad occuparsi di Yahoo che in ben due occasioni è stata vittima di un furto digitale di centinaia di milioni di account. Nell’ultimo episodio, datato solo qualche giorno fa, si dice che siano stati addirittura un miliardo gli account sottratti. Una vicenda che ha riproposto con forza il tema della sicurezza digitale e della difesa della privacy sulla Rete. Un argomento del quale di certo risentiremo parlare ancora molto.

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Tesla

Questa è la storia di un successo che prima che reale è stato virtuale, nonostante si parli di un costruttore di auto elettriche di lusso. È stato infatti a dir poco clamoroso il successo del lancio della nuova Model 3 di casa Tesla. Sono state infatti già raggiunte a livello mondiale circa 320mila prenotazioni per questa sorta di supercar elettrica che, se tutto andrà bene però, dovrebbe arrivare effettivamente su strada a fine 2017. Un successo che però potrebbe rappresentare una svolta epocale per tutto il settore automotive, che ora dovrà fare davvero i conti con l’auto del futuro.

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Fca

Anche per Sergio Marchionne e la sua Fca è stato un anno certamente denso di novità. Tra le più significative c’è sicuramente il rilancio di un marchio storico del settore automobilistico italiano come Alfa Romeo. L’arrivo sul mercato della Nuova Giulia, ma soprattutto lo sbarco in Usa del brand del Biscione, sono infatti sicuramente appuntamenti epocali. Da aggiungere c’è poi l’accordo del tutto innovativo con Amazon che porterà Fca a vendere auto anche online in maniera del tutto differente dal passato, con uno store dedicato sul grande portale mondiale dell’e-commerce.

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Samsung

Anno davvero da dimenticare invece per Samsung. Il vero e proprio caso commerciale scoppiato a causa dell’”esplosività” della batteria del nuovo Galaxy Note, ha rappresentato infatti un vero e proprio colpo mortale ai conti dell’azienda coreana che ha subito perdite non solo di immagine, ma anche economiche con valori a due cifre. Ora il nuovo anno dovrà servire per recuperare e rimettersi in carreggiata.

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At&t – Warner

Una delle grandi fusioni realizzate in questo anno solare. Un’operazione che complessivamente ha avuto un valore commerciale vicino ai 100 miliardi di dollari. Da essa nasce uno dei più grandi colossi delle telecomunicazioni a livello mondiale. Il gigante della telefonia At&t infatti, si è assicurata un’azienda come Time Warner che, tra le altre cose, controlla Cnn, Warner Bros e Hbo.

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Bayer - Monsanto

Siamo di fronte alla seconda grande fusione tra colossi imprenditoriali. Ancora una volta c’è di mezzo un’impresa americana come la Monsanto, che questa volta però viene acquista dai tedeschi della Bayer. Un’operazione da 66 miliardi di dollari, che fa nascere uno dei più grandi gruppi mondiali dell’agrochimica.

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Rcs

Rimanendo nei nostri confine nazionali, non si può non citare tra le operazioni che più di tutte hanno suscitato l’attenzione dei media, l’Opa vincente messa a segno da Urbano Cairo su Rcs. Un risultato tra l’altro sorprendete visto che tutti gli analisti davano per vincente, in questa corsa al controllo del Corriere della Sera, la concorrente cordata Bonomi.

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Mondadori

Anno molto attivo è stato anche quello della Mondadori. Due le operazioni più significative messe a segno. La prima ha riguardato l’acquisizione di Banzai, un affare da 45 milioni di euro che ha fatto nascere il primo gruppo digitale italiano.

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La seconda invece ha portato all’acquisizione, dopo il via libera dell’Antitrust, di Rcs Libri, un evento storico per la storia dell’editoria nel nostro Paese.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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