Uber Pop, confermato il blocco
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Economia

Uber Pop, confermato il blocco

Il Tribunale di Milano ha ribadito la decisione a favore delle associazioni di categoria dei tassisti. Se la app non smetterà di funzionare, penale di 20mila euro al giorno

Aggiornamento

10 giugno

Il presidente della sezione del Tribunale di Milano specializzata per le imprese, Marina Tavassi, ha deciso di respingere l'istanza diUber, che chiedeva di "cancellare" la decisione del giudice Claudio Marangoni, che il 26 maggio, accogliendo il ricorso dei taxisti meneghini, aveva deciso di sospendere la app Uber pop perché faceva "concorrenza sleale ai taxi". Il giudice Tavassi, in un'ordinanza di 4 pagine, non solo ha riconosciuto che la app, attiva a Milano, Padova, Torino e Genova, debba smettere di funzionare, ma anche che il colosso americano ha contravvenuto alla decisione del giudice Giustiniani, mantenendo attivo il servizio fino ad oggi e non interrompendolo il 26 maggio.

Da oggi, inoltre, se Uber dovesse ignorare la decisione del Tribunale, scatterebbero penali fino a 20 mila euro al giorno.


26 maggio

Uber Pop non si può più usare. Lo ha disposto il Tribunale di Milano e il blocco vale per tutto il territorio nazionale con inibizione dalla prestazione del servizio.

È stato dunque accolto il ricorso presentato dalle associazioni di categoria dei tassisti per "concorrenza sleale".

Nelle scorse settimane,le organizzazioni sindacali e di categoria, locali e nazionali, dei tassisti e dei radiotaxi, assistite da un team legale composto dagli avvocati Marco Giustiniani, Nico Moravia, Giovanni Gigliotti e Alessandro Fabbi, avevano presentato un ricorso cautelare e urgente per chiedere l'oscuramento di questa 'app' di Uber e l'inibitoria dal servizio.

Uber Pop è uno dei servizi messi a disposizione dalla multinazionale americana Uber: permette, in sostanza, a chiunque di fare il tassista senza licenza.

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Il giudice della sezione specializzata "Imprese" del Tribunale di Milano, Claudio Marangoni, con un'ordinanza ha accolto il ricorso, accertando la "concorrenza sleale" del servizio del gruppo Uber.

Il giudice, con un provvedimento cautelare, ha disposto il blocco di Uber Pop e l'inibitoria della prestazione del servizio su tutto il territorio nazionale.

Nel provvedimento il magistrato ha chiarito che Uber ha 15 giorni di tempo per adeguarsi all'inibitoria disposta, altrimenti scatteranno delle penali.
Contro il provvedimento cautelare, in ogni caso, c'e' la possibilità da parte di Uber di fare ricorso.

Secondo le coop di Taxi che hanno promosso l'azione contro Uber, attraverso l'applicazione Uber Pop, "le società resistenti (gruppo Uber, ndr) avrebbero ideato un sistema in sostanza di radio taxi, attraverso il quale i guidatori offrirebbero un servizio di taxi abusivo", ricordando che l'app sarebbe disponibile a Milano, Torino, Genova e Padova.

La replica di Uber
Stando alla replica del gruppo Uber, invece, il servizio non può ritenersi come il trasporto di taxi "in quanto si tratterebbe di una applicazione informatica che serve a favorire forme di trasporto condiviso, realizzate direttamente dagli utenti".

Da parte degli avvocati delle società verso cui è stata promossa l'azione legale, l'applicazione viene considerata come il sistema per creare "una community" per "dotare di maggiore efficienza forme di condivisione di trasporto privato", nel quale i pagamenti sono "un mero rimborso delle spese di viaggio e dei costi relativi al veicolo".

L'attività interferisce con il servizio Taxi
Per il giudice, alla luce della normativa, "gli elementi rilevabili in atti sono tali da confermare che l'attività svolta dalle società resistenti sia effettivamente e oggettivamente interferente con il servizio di taxi svolto dai titolari di licenze e assistiti dalle organizzazioni sindacali che figurano tra le parti ricorrenti".

Anche se gli autisti contattano direttamente chi usa il servizio Uber Pop, continua il giudice, "la richiesta di trasporto trasmessa dall'utente mediante l'app Uber Pop oltre a essere modalità tecnica già utilizzata dalle cooperative dei taxisti, appare di fatto del tutto assimilabile al servizio di radio taxi da anni in uso diffuso in tutte le città".

Per questo in via cautelare il servizio è stato sospeso.

(ANSA, Radiocor)

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