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Economia

Produttività e lavoro: i vantaggi della pennichella

Capsule e scuole del sonno per imparare ad addormentarsi in fretta in pausa pranzo

Riposare sul posto di lavoro aumenta la produttività degli impiegati. Se un tempo essere colti in flagrante a dormire in ufficio era un'onta e un atto inaccettabile dal punto di vista professionale, oggi le cose stanno cambiando e alcune multinazionali all'avanguardia incoraggiano i propri dipendenti a staccare per un tempo sufficiente a recuperare le energie, magari anche dormendo.

Cosa succede se non dormiamo abbastanza

È una scelta che ha un fondamento nella ricerca. Un recente studio realizzato da David Hillman, direttore della Sleep Health Foundation di Sydney, in Australia, ha rivelato che il 44% di un campione di intervistati di ventimila persone non dorme abbastanza di notte (6 ore, invece delle 7 fino a 9 che garantirebbero un autentico riposo) e il 35% si sveglia già affaticato. Il risultato? Oltre a irritabilità e mancanza di concentrazione, un calo drastico nella produttività sul lavoro. Dopo due nottate senza adeguato sonno, si commettono tre volte più errori rispetto a quando si è freschi e riposati; il risultato peggior per ogni notte trascorsa senza dormire abbastanza. Secondo una ricerca del 2010 realizzata dalla stessa struttura, l'Australia ha perso dal 2005 al 2010 l'equivalente di 15 miliardi di dollari perché i lavoratori non erano abbastanza riposati. E la situazione è andata peggiorando: le perdite del 2014, secondo Deloitte, sono arrivate a 5,1 miliardi.

I vantaggi del sonnellino pomeridiano

Secondo Hillman, "il sonno è sottoposto ad un'enorme pressione nella nostra società odierna, in particolare nelle economie avanzate, in cui ognino è collegato online 24 ore su 24". Ecco perché suggerisce, per recuperare forza e concentrazione, un sonnellino di circa 20 minuti, evitado quindi di cadere in un sonno profondo. "Un pisolino più lungo può essere ancora più benefico, ma per risvegliarsi appieno alcune persone possono metterci anche fino a 20 minuti", ha spiegato il ricercatore, e questo sarebbe troppo.

Stati Uniti e Australia corrono ai ripari

Quanto evidenziato in Australia è stato ripreso immediatamente anche negli Stati Uniti. Secondo un'altra ricerca del 2011, in America la perdita annua dovuta al poco sonno è quantificabile in addirittura 68 miliardi di dollari all'anno. Una cifra esorbitante. Così, sulle due sponde del Pacifico si è corsi ai ripari. In Australia, la pratica di far recuperare il sonno perduto riposando in ufficio si sta diffondendo ed esistono veri e propri corsi che insegnano come addormentarsi rapidamente fuori da casa propria. A Sydney, ad esempio, opera l'azienda Indigo Project, che insegna con l'ausilio di psicologi come addormentarsi e ricaricare le batterie in mezz'ora, "per migliorare l'umore, l'attenzione, la concentrazione e la produttività". Negli Stati Uniti, invece, si sono mosse aziende come Google o Procter & Gamble, dove sono addirittura disponibili delle capsule per dormire, prodotte da un'azienda specializzata di New York, la MetroPods. Le capsule sono composte da una comoda poltrona reclinabile e da un grande casco di copertura, che garantisce il buio e il silenzio. Peccato che dopo trenta minuti ci si debba risvegliare e ritornare bruscamente alla routine lavorativa quotidiana.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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