Pensioni: cosa cambierà (forse) per poliziotti, militari, attori, ballerini e minatori
Economia

Pensioni: cosa cambierà (forse) per poliziotti, militari, attori, ballerini e minatori

Così il ministro del welfare, Elsa Fornero, vuole ritardare il congedo dal lavoro per alcune categorie

Presto andranno in pensione più tardi anche loro: poliziotti, carabinieri, militari di ogni ordine e grado, ma anche attori, cantanti ballerini e minatori. Sono alcune categorie professionali che erano state escluse dagli effetti della riforma previdenziale approvata dal governo nel dicembre 2011 con il Decreto Salva-Italia, che ha innalzato notevolmente la data di congedo dal lavoro per gran parte degli italiani.

Lo stesso Decreto Salva-Italia , però, ha affidato all'esecutivo il compito di emanare nel 2012 un regolamento per alzare l'età pensionabile anche di alcune classi di lavoratori che godono da sempre di un trattamento previdenziale di favore, a causa delle particolari caratteristiche della loro attività. Dopo aver subito un lungo ostruzionismo, soprattutto dai sindacati degli organi militari, la bozza del regolamento adesso è pronta e il ministro del welfare, Elsa Fornero, vorrebbe farla approvare in tempi brevi, a meno che non ci siano improvvisi intoppi (dal dicastero della Difesa, infatti, stanno arrivando alcune resistenze). Ecco, in sintesi, cosa prevedono le nuove norme per alcune categorie professionali.

MILITARI E FORZE DELL'ORDINE.

La parte più controversa riguarda i lavoratori dell'esercito e delle forze di pubblica sicurezza. Oggi, per chi porta la divisa, il diritto alla pensione di vecchiaia (che matura in base all'età), scatta non appena viene varcata la soglia dei 60 anni. Dal prossimo anno, l'età pensionabile dovrebbe salire a 61 anni e tre mesi per poi raggiungere progressivamente i 62 anni entro il 2018 per il personale di truppa, per i marescialli e i sergenti. Per il resto degli organici, invece, il diritto si acquisisirà a 63 anni .

LA RIFORMA DELLE PENSIONI DI ELSA FORNERO

Sarà possibile per i militari ottenere anche una pensione anticipata con almeno 42 anni e 3 mesi di servizio (contro i 40 di oggi, necessari per la pensione di anzianità), seppur con penalizzazioni per chi non ha ancora compiuto 59 anni. Inoltre, dovrebbe rimanere in vigore anche il sistema delle quote, in base al quale il diritto a percepire l'assegno pensionistico scatta quando la somma dell'età anagrafica e dei contributi versati raggiunge una determinata soglia, che verrà fissata a 99 entro i prossimi 7 anni. Nel 2019, per esempio, potrà mettersi a riposo chi ha 61 anni di età e 38 anni di contribuzione.

ATTORI.

Oggi, in questa categoria professionale è possibile congedarsi dal lavoro (con i requisiti di vecchiaia) a 63 anni per gli uomini e a 58 anni per le donne (purché vi siano almeno 20 anni di versamenti contributivi). Dal 2013, l'età dovrebbe salire a 64 anni per gli uomini mentre per le attrici è previsto un innalzamento fino alla soglia dei 64 anni in maniera più graduale.

BALLERINI.

Oggi i ballerini maturano il diritto alla pensione a 45 anni. Con il nuovo regolamento, l'età per ricevere l'assegno previdenziale dovrebbe slittare di 12 mesi fino alla soglia dei 46 anni.

MINATORI.

Anche chi lavora nelle cave e nelle miniere oggi può ottenere un pensionamento anticipato rispetto ad altre categorie: a 55 anni, purché siano stati versati almeno 20 anni di contributi (o 15 anni per chi ha lavorato sempre  nel sottosuolo). Dal prossimo anno, il requisito per mettersi a riposo dovrebbe essere innalzato a 56 anni.

LA RIFORMA FORNERO E IL PROBLEMA DEGLI ESODATI

IL BUCO NEL BILANCIO DELL'INPS

I più letti

avatar-icon

Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

Read More