Pensioni, cosa cambia dal 2016
Economia

Pensioni, cosa cambia dal 2016

66 anni e 7 mesi. È l' età minima per mettersi a riposo dal prossimo anno. Ma ci sono eccezioni per le donne e per chi ha molti contributi alle spalle

A riposo non prima di aver compiuto 66 anni e 7 mesi. È il destino che attende molti lavoratori italiani dal 2016 in poi, dopo l'adeguamento dei requisiti di pensionamento alle aspettative di vita della popolazione. Dal prossimo anno, per lasciare il lavoro, parecchi nostri connazionali dovranno dunque aspettare 4 mesi in più, rispetto ai loro colleghi che hanno maturato invece il diritto alla pensione con i requisiti del 2015 (66 anni e 3 mesi). A comunicarlo è stata una circolare dell'Inps, che ha sottolineato come questo adeguamento dell'età sia previsto dalla legge. Inoltre, l'istituto nazionale di previdenza ha ricordato che esistono diverse eccezioni alla regola generale, per le donne e per chi ha molti anni di carriera alle spalle. Ma ecco, di seguito, un riepilogo di cosa cambia dal prossimo anno.

Le aspettative di vita

Dal 2016, l'età pensionabile verrà adeguata alle aspettative di vita della popolazione, che fortunatamente sono in crescita costante da anni. Dunque, poiché in Italia si vive più a lungo, si andrà in pensione sempre più tardi con un innalzamento dell'età che, in linea di massima, è pari a 3-4 mesi ogni 3-4 anni. Anche nel 2019, ci sarà probabilmente un nuovo adeguamento alle aspettative di vita e l'età pensionabile potrebbe dunque salire per la prima volta sopra i 67 anni. Va ricordato però che questa è la regola generale che vale per i lavoratori uomini (di qualsiasi settore) e per le impiegate pubbliche. Le donne dipendenti del settore privato o lavoratici autonome beneficiano invece ancora di un'uscita anticipata fino al 2018. Ma ecco, di seguito, un riepilogo dell'età pensionabile che scatterà nel 2016 per ogni categoria

-Gli uomini (autonomi e dipendenti di qualsiasi settore) e le donne del pubblico impiego potranno andare in pensione dopo aver compiuto 66 anni e 7 mesi.

-Le lavoratrici dipendenti del settore privato potranno mettersi a riposo a 65 anni e 7 mesi e conserveranno questo requisito fino alla fine del 2017. Poi, dal 2018 in avanti, l'età pensionabile salirà anche per loro a 66 anni e 7 mesi

-Le lavoratrici autonome, invece, nel 2016 potranno andare in pensione con 66 anni e un mese di età e manterranno questo requisito sino alla fine del 2017. Poi, dal 2018, la soglia di pensionamento sarà incrementata anche per loro a 66 anni e 7 mesi


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L'uscita anticipata

Non va dimenticato, infine, che per i lavoratori italiani c'è la possibilità di accedere al pensionamento anticipato, che scatta non appena viene accumulato un certo numero di anni di servizio, indipendetemente dall'età. Anche per le pensioni anticipate, ci sarà un innalzamento dei requisiti, a partire dal prossimo anno. Ecco nel dettaglio cosa cambia.


-Nel 2016, gli uomini potranno avere la pensione anticipata con 42 anni e 10 mesi di contributi (contro i 42 anni e mezzo previsti invece nel 2015)


- Le donne di tutti i settori, invece, dal prossimo anno potranno andare in pensione con 41 anni e 10 mesi di carriera alle spalle (contro i 41 anni e mezzo previsti invece nel 2015).


Chi accede alla pensione anticipata non subisce più alcuna penalizzazione, contrariamente a quanto avveniva sino all'anno scorso. Nel al 2014, infatti, era previsto un taglio dell'assegno per chi, pur avendo il diritto alla pensione anticipata, non aveva ancora compiuto i 62 anni di età.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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