Pensioni: i cambiamenti in vista e la riforma che vuole Boeri
Imagoeconomica
Economia

Pensioni: i cambiamenti in vista e la riforma che vuole Boeri

Opzione Donna, part-time agevolato e tutela per gli esodati. Il governo vara misure minime in materia di previdenza e scontenta il presidente dell'Inps

In occasione della Legge di Stabilità, Tito Boeri si aspettava di sicuro molto di più da Matteo Renzi, il premier che lo ha nominato alla presidenza dell'Inps quasi un anno fa. Per questo, nella giornata di ieri, Boeri non ha lesinato critiche alla manovra economica per il 2016 presentata dal governo, che contiene poche e limitate misure in materia di previdenza. Sono dunque svanite nel nulla, almeno per ora, le promesse fatte qualche mese fa dal presidente del consiglio, che aveva preannunciato un possibile ammorbidimento della Legge Fornero, l'ultima riforma delle pensioni che è stata approvata in Italia nel 2011 e che costringe molti lavoratori a mettersi a riposo a 66 anni suonati. Per rendere più flessibile la Legge Fornero, nei mesi scorsi, Boeri aveva addirittura presentato una sua proposta organica, che poteva essere poi una valida piattaforma, utilizzata dall'esecutivo proprio in occasione della manovra economica.


Legge di Stabilità 2016, tutte le misure


E invece, la proposta di Boeri è rimasta sulla carta, non senza una buona dose di delusione da parte del presidente dell'Inps. “Con la Legge di Stabilità del 2016”, ha detto Boeri, "si è preferito fare interventi parziali e selettivi in materia di previdenza, che finiscono per creare asimmetrie di trattamento”. In altre parole, per il n. 1 dell'Inps si è persa l'ennesima occasione di mettere in cantiere una riforma delle pensioni capace di dare al sistema previdenziale italiano un assetto definitivo, dopo una lunga sfilza di interventi parziali succedutisi negli ultimi 20 anni. Ora, almeno a sentire il presidente del consiglio, il capitolo-pensioni non è chiuso del tutto e nel 2016, Europa permettendo, la riforma Fornero potrebbe essere resa più flessibile, abbassando l'età del pensionamento da 66 a 63 anni per i trattamenti di vecchiaia. Questa possibilità sarà riservata però a chi accetta di subire un consistente taglio dell'assegno, per ogni anno che precede la soglia dei 66. Prima il lavoratore si metterà a riposo, maggiore sarà la decurtazione che subirà sulla rendita pensionistica.


Pensioni, perché Renzi non cambia la legge Fornero


L'entità delle penalizzazioni, però, resta al momento un mistero. In Parlamento ci sono alcune proposte (presentate da alcuni deputati e senatori, tra cui Cesare Damiano del Pd) per mandare a riposo i lavoratori a 62 anni con 35 anni di contributi, tagliando l'assegno del 2% per ogni anno che precede il raggiungimento dei 66 anni. Boeri ha giudicato queste proposte un po' troppo costose e ha avanzato un suo progetto al governo, i cui dettagli restano però top secret. Tale riservatezza sui contenuti della riforma Boeri aveva spinto parecchi osservatori a ritenere che, in occasione dellaLegge di Stabilità, il progetto ideato da presidente dell'Inps potesse essere estratto dal cilindro da Renzi, con una chiara previsione dei costi e dei benefici di queste misure.


Legge di Stabilità 2016: 5 cose da sapere


Chi si aspettava cambiamenti importanti, però, si è dovuto ricredere. Nulla di nuovo sul fronte delle pensioni, almeno sino a fine anno. A dire il vero, qualcosa di nuovo c'è. Sono le misure approvate per salvaguardare la settima tranche degli esodati, per consentire ai lavoratori più anziani di restare in attività con un part-time agevolato e per estendere fino a dicembre 2015 l'Opzione Donna, un sistema che permette alle lavoratrici di congedarsi dal lavoro a 57-58 anni di età, ma con un assegno assai magro e calcolato col poco vantaggioso metodo contributivo. Si tratta di manovre di piccolo cabotaggio che hanno ben poco a che fare con una vera e organica riforma delle pensioni, come vorrebbe Boeri.

I più letti

avatar-icon

Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

Read More