Nuove partite Iva, ecco perché ad agosto c’è stato il boom
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Economia

Nuove partite Iva, ecco perché ad agosto c’è stato il boom

L’aumento di quasi il 10% di nuove aperture è legato soprattutto alle richieste di stranieri e per attività nel settore agricolo

In un periodo in cui si fa un gran parlare di immigrazione, le note positive che possono arrivare dall’apporto di manodopera straniera nel nostro Paese si evidenziano non solo dai recenti dati che sottolineano il rilevante contributo nel pagamento delle tasse e nel versamento dei contributi previdenziali. C’è un altro dato che proprio in queste ore, sempre da un punto di vista economico,  testimonia la vivacità degli immigrati in Italia: ben il 20,3% di tutte le nuove partite Iva aperte nello scorso mese di agosto appartengono infatti a stranieri. E stiamo parlando di un mese che non a caso forse, ha fatto segnare un vero e proprio boom di nuove aperture.

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Secondo infatti i dati dell'Osservatorio del dipartimento finanze, rispetto ad agosto 2015 sono state aperte 18.097 partite Iva in più con un incremento del 9,2% definito "significativo" in una nota del ministero dell’Economia e delle finanze. Altro elemento che sembra aver influito in maniera significativa sul balzo in avanti di nuove partite Iva è legato alla crescita molto vigorosa delle richieste provenienti dal mondo agricolo, con un incremento percentuale, rispetto allo stesso periodo del 2015, pari al 50%, che porta l’agricoltura a quota 14,5% del totale delle nuove aperture.

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È ancora una volta comunque il commercio a registrare il maggior numero di aperture (22,2% del totale), con aumenti sensibili però anche per la sanità (+25,5%) e per le attività immobiliari (+18,9%). Le flessioni più evidenti si sono registrate invece nei settori dei servizi alle imprese (-8,9%), commercio (-4,5%) e istruzione (-1,3%). Se si passa invece a considerare il regime fiscale per cui hanno optato molti dei nuovi lavoratori autonomi, si scopre che in 6.006, pari a circa il 33% del totale, hanno aderito al regime agevolato forfetario, con un aumento dell'11,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Altro dato sicuramente da tenere d’occhio è quello concernete l’età dei nuovi richiedenti.

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Ebbene, le rilevazioni dicono che il 47,8% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 32,9% a soggetti tra 36 e 50 anni. Rispetto al corrispondente mese dello scorso anno comunque tutte le classi di età registrano aumenti di aperture in particolare quelle da 51 a 65 anni (+13%) e oltre i 65 anni (+7,9%). Riguardo infine alla ripartizione territoriale, circa il 42% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21,7% al Centro e il 36,1% al Sud e nelle Isole. Rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, quasi tutte le Regioni mostrano un incremento di aperture di partita Iva: i più rilevanti in Sardegna (+41,6%), Calabria (+21,8%) e Valle d'Aosta (+15,6%). Soltanto la provincia autonoma di Trento e l'Abruzzo registrano invece un calo di avviamenti (tra il 5 ed il 6%).

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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