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ANSA/GIORGIO BENVENUTI
Economia

Negozi, ecco perché il lavoro domenicale è così diffuso

Secondo i dati dell’Istat più della metà dei dipendenti del commercio è attivo nei giorni festivi, soprattutto per poter guadagnare qualcosa in più

Nella discussione che si è aperta in Parlamento, e soprattutto nel Paese, circa l’opportunità di vietare, o comunque contenere, il lavoro domenicale nel settore del commercio, in queste ore c’è stato l’autorevole intervento dell’Istat.

In un approfondimento dedicato appunto al lavoro nei giorni festivi presentato alla Camera dei Deputati, dove si stanno esaminando proprio i disegni di legge che dovrebbero disciplinare in futuro gli orari di apertura dei negozi, sono stati infatti presentati numeri molto significativi.

Pratica molto diffusa

Ebbene, i dati raccolti dall’Istat testimoniano che, sebbene riguardi soprattutto la Grande distribuzione organizzata (Gdo), il lavoro domenicale coinvolge anche i piccoli negozi. Nel 2016 più della metà dei dipendenti del commercio (il 54,4%) ha infatti lavorato almeno una domenica.

Lo ha fatto il 76,1% di chi è dipendente della Gdo e il 36,4% di chi lavora in negozi di quartiere e botteghe. Fra tutti i lavoratori domenicali del commercio, quelli che sono stati attivi almeno una domenica su due sono il 21%, più di uno su cinque.

Il motivo: guadagnare qualcosa in più

Dallo studio dell’Istat emerge che i “lavoratori della domenica”, e come vedremo non è un caso, sono soprattutto giovani e donne. Nella Gdo il 40,8% degli occupati “festivi” sono under30, mentre nella piccola distribuzione la percentuale scende al 25%. Le lavoratrici domenicali della Gdo sono invece il 28,1% (contro il 23,3% dei colleghi uomini) mentre nei piccoli negozi sono il 18,9% contro il 12,1%.

La particolare predisposizione di queste due categorie al lavoro domenicale si spiega con l'aumento dello stipendio per chi è disposto a sacrificare il giorno di festa restando in negozio. La differenza nella retribuzione è infatti più marcata per i rapporti di lavoro con minore anzianità e questo spiega la maggioranza di giovani fra i lavoratori domenicali.

Per le donne, la spiegazione sta invece nel poter colmare con questo lavoro extra il gap salariale. Numeri questi che potrebbero dunque risultare decisivi nell’adozione di provvedimenti che vadano in un senso o nell’altro in tema di lavoro domenicale.

La crisi dei piccoli negozi

Nell’occasione, i dati dell’Istat hanno fatto anche il punto sullo stato di salute del settore del commercio in Italia. In questo senso i numeri dicono che quello fra il 2006 e il 2016 è stato un decennio decisamente nero per i negozi di quartiere, le botteghe artigiane e in generale per le attività commerciali con meno di 10 dipendenti.

In 10 anni infatti ne sono scomparse più di 100mila, con un tasso di mortalità che non ha lasciato scampo. Ci si rende ancora più conto del problema se si pensa che i piccoli negozi sono il 90% del tessuto commerciale italiano, raggiungono il 40% del fatturato del settore e danno lavoro al 60% degli addetti.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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