Mba per piccoli milionari
Economia

Mba per piccoli milionari

La Cina insegna ai futuri ricchi come far fruttare i capitali accumulati dai genitori

Il governo di Chengdu li ha pensati per i figli dei ricchi, e i paperoni cinesi si sono fatti subito travolgere dall'iniziativa. Nella Repubblica popolare li chiamano “Mini MBA”, per sottolineare il loro collegamento con i costosissimi Master of Business Administration in voga negli Stati Uniti (e non solo), e il fatto che siano rivolti ai ragazzini che frequentano le elementari, visto che l'età media degli iscritti varia tra i 7 e gli 11 anni.

A cosa servono? A spiegare a chi è nato in un contesto di sfacciato benessere quale sia il vero valore dei soldi, ma anche come far fruttare il patrimonio accumulato dai genitori che prima o poi si troveranno ad ereditare.

L'idea è venuta a un istituto di Chengdu specializzato in lezioni di sostegno, e alla luce del successo dell'iniziativa è possibile ipotizzare che nei prossimi mesi l'offerta di Mini MBA in Cina si moltiplicherà. Del resto, il progetto pilota del capoluogo del Sichuan ha dimostrato che bastano un paio di elementi per rendere vincente questa singolare iniziativasso: garantire un corpo docenti  prevalentemente straniero -possibilmente anglosassone, offrire ai piccoli un diploma in lingua inglese, e ai loro genitori un nuovo obiettivo da imporre ai ragazzi.

I quaranta bambini che si sono iscritti al primo Mini MBA cinese hanno pagato una retta di ben 60mila yuan (pari a circa 7.400 euro). Fang Yuan, il direttore dell'istituto, in una presentazione introduttiva organizzata per le famiglie dei partecipanti ha spiegato che l'obiettivo principale del corso sarà quello di stimolare il "quoziente finanziario" degli alunni, vale a dire la loro capacità di "capire e gestire il denaro. Non tanto per invogliarli a risparmiare, quanto per spingerli a crearsi una fortuna investendo nei settori giusti, partendo dal patrimonio di cui dispongono, piccolo o grande che sia". Evidenziando, indirettamente, l'utilità dei Mini MBA anche per chi non ha genitori milionari.

A Chengdu gli insegnanti sono quasi tutti inglesi, i loro moduli durano qualche mese e sono suddivisi in lezioni settimanali di tre ore, nelle quali grazie al gioco riescono a far interiorizzare ai loro allievi concetti finanziari complicatissimi.

Per spiegare la differenza tra valore economico reale e relativo di un oggetto, ai ragazzi è stato chiesto di scegliere cosa trattenere da un baule pieno di tesori rinvenuto su un'isola deserta. E quando la maggior parte di loro ha dimostrato di preferire gioielli e monete d'oro a pentole, spazzolini e cucchiai, è stato il docente a chiarire che in un luogo così isolato gli oggetti di uso comune hanno un valore più elevato di tutti gli altri. L'importanza della pianificazione del budget, invece, è stata illustrata preparando liste di giocattoli "essenziali" da acquistare.

Dopo le prime lezioni la maggior parte dei genitori si è detta soddisfatta del livello del corso, e ha sottolineato di aver già notato i primi cambiamenti nell'approccio al denaro dei loro figli. Altri temono che questi ultimi possano diventarne ossessionati, ma ammettono che nella Cina di oggi saper gestire i soldi è essenziale per garantire un futuro di ricchezza e benessere alle proprie famiglie.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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