Le università americane che creano più occupazione
San Francisco e San José in California e Boulder in Colorado le città in cui la laurea offre più sbocchi
Studiare all'estero, dove conviene andare
Quando si prende in considerazione l'ipotesi di studiare all'estero si tende a considerare solo gli Atenei più prestigiosi, che di solito sono anche i più costosi. Questo non significa che questi ultimi non rappresentino scelte valide, anzi. In un mondo sempre più globalizzato, ritrovarsi sul curriculum studiorum un corso di laurea completato a Yale, Harvard o al Mit, per rimanere negli Stati Uniti, di certo induce chi ci sta esaminando a valutare "meglio" il nostro background accademico. Tuttavia, se consideriamo che per tanti studiare all'estero rappresenta il primo passo di un trasferimento di lungo periodo nel paese selezionato, allora conviene forse prendere in considerazione altre variabili oltre al prestigio dell'Ateneo. Come il costo della vita e il tasso di occupazione nella città in cui si vorrebbe andare.
Le opportunità negli Stati Uniti
Il magazine americano Fortune ha appena pubblicato una classifica delle Università migliori, ripresa dalle elaborazioni realizzate dall'American Institute for Economic Research(AIER), che si concentra proprio su queste due variabili. E ha scoperto che, negli Stati Uniti, a livello di opportunità da offrire campus n località meno note non hanno nulla da invidiare a quelli dell'Ivy League.
Metropoli e piccole città
Secondo gli analisti dell'AIER, più che l'Università a fare la differenza è la città in cui quest'ultima si trova. Ecco perché, a ricerca ultimata, hanno preferito dare indicazioni sui luoghi da selezionare piuttosto che sulle facoltà a cui iscriversi. Le opzioni messe in evidenza da questo studio sono in grado di soddisfare un po' tutti i gusti: gli amanti delle metropoli con oltre 2,5 milioni di abitanti, i ragazzi che preferiscono città più vivibili, identificate nella ricerca come quelle con una popolazione compresa tra 1 e 2,5 milioni, e i centri medio-piccoli il cui numero di residenti oscilla tra le 250mila e il milione di unità.
I criteri della ricerca
I criteri considerati invece sono sette: tasso di disoccupazione giovanile; rapporto tra popolazione complessiva e quella in possesso di un diploma universitario; stabilità economica; percentuale di lavoratori Stem (vale a dire con competenze in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico); costo degli affitti e dei trasporti pubblici; disponibilità e fruibilità di attività ricreative e di intrattenimento; numero di occupati nel comparto cultura; numero di club e ristoranti; costo della vita senza tenere in considerazione quello dell'affitto; e livello di multiculturalità.
Metropoli
Tre le città grandi le migliori sono, in ordine di opportunità, San Francisco, Boston, Seattle, Denver, Houston, Minneapolis, Washington, D.C., Dallas, San Diego, New York, Baltimore, Los Angeles, Atlanta, St. Louis e Tampa-St. Petersburg.
Città medie
Tra le località di dimensioni medie, le più gettonate sono San José, Austin, Pittsburgh, Raleigh, Salt Lake City, Portland, Nashville, Columbus, Grand Rapids, Milwaukee, Cincinnati, Buffalo, New Orleans, Cleveland, Kansas City, San Antonio, Indianapolis, Rochester, Hartford e Orlando.
Località più piccole
Tra le città piccole, invece, quelle in grado di offrire maggiori opportunità sono Boulder, Durham, Ann Arbor, Madison, Fort Collins, Santa Barbara, Provo, Naples, Trenton, Huntsville, Lincoln, Asheville, Des Moines, Omaha, Portland, Gainesville, San Luis Obispo, Honolulu, Myrtle Beach e Lexington.