Lavorare in Australia, ecco dove andare
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Economia

Lavorare in Australia, ecco dove andare

Sydney per turismo, finanza, IT, cinema e media, Melbourne per istruzione, assicurazioni, consulenze e servizi

L'Australia va di moda, non c'è dubbio. E' un paese lontano, è riuscito a proiettare l'immagine di se' di paradiso in terra sia dal punto di vista della qualità della vita che è in grado di garantire alla sua popolazione, sia da quello delle opportunità che può offrire agli stranieri che la scelgono come luogo dove costruirsi una nuova vita. Abbiamo già scritto in più occasioni che in Australia non è sempre tutto facile, e ledelusionifanno parte della quotidianità di tanti, ma è impossibile negare che, per chi riesce ad entrare nel paese nel modo giusto, le opportunitàpossono essere tantissime, nella maggior parte dei casi molte di più di quelle che al momento offre l'Italia.

Tuttavia, l'eventuale trasferimento in Australia, a prescindere dal fatto che sia a tempo determinato o no, va pianificato con cura. Ecco perché, oltre a scegliere il visto giusto, è opportuno riflettere con attenzione sulla destinazione. Le opzioni più realistiche sono sei: Melbourne, Sydney, Perth, Brisbane, Adelaide e Darwin. Oggi approfondiamo le opportunità offerte dalle prime due.

A Melbourne una persona su sei è italiana o discende da italiani

Melbourne vs. Sydney

Da quattro anni regina del Global Liveability Ranking dell'Economist, Melbourne è certamente la città più dinamica d'Australia. Sanità, istruzione, stabilità, cultura, ambiente e infrastrutture sono ai massimi livelli, prospettive di lavoro e carriera ottime, servizi e qualità della vita nettamente sopra la media.

Per quanto la capitale di turismo, cinema e finanza sia ancora Sydney, città straordinaria e apparentemente più viva, oltre che architettonicamente più bella, della ex capitale del Sud, in base ai parametri economici è Melbourne la metropoli meglio proiettata verso il futuro. Il Pil è aumentato dell'1,7 per cento, meno di Sydney su base annuale (2,1), ma non in una prospettiva di lungo periodo, visto che negli ultimi dieci anni la prima è cresciuta a una media del 3 per cento e la seconda al 2,2. Per quanto a Melbourne la disoccupazione sia piuttosto elevata (6,2 per cento contro il 5,9 di Sydney), il tasso di occupazione è cresciuto al 2,5, grazie all'espansione di settori nuovi, dalla finanza all'IT. Confermano la congiuntura favorevole in termini di opportunità i dati sulla popolazione: nel 2013 è cresciuta del 17,6 per cento e non è certo un caso se solo 41mila i locali hanno deciso di trasferirsi altrove, contro i 249mila di Sydney.

Melbourne ha il merito di aver saputo controbilanciare il rallentamento nei suoi settori di punta storici, edilizia e manifattura –unica eccezione il comparto farmaceutico, cresciuto del 19 per cento, investendo in istruzione, assicurazioni (+82,7 quelle sanitarie), media e servizi (+56 i fondi pensione). Da sottolineare anche il fatto che mentre le posizioni che richiedono un livello di specializzazione medio-alto hanno registrato un incremento del 17 per cento, quelle poco qualificate sono cresciute solo del 4. A Melbourne c'è molto spazio per manager, professionisti e tecnici di vario genere (medicina, finanza e IT in particolare), mentre quello per operai e impiegati amministrativi di livello base si sta progressivamente riducendo.

A Sydney, invece, sono finanza, turismo e tecnologie rinnovabili a trainare il mercato. Anche media, cinema e televisione possono offrire parecchie oportunità, anche se, negli ultimi anni, il settore che ha creato maggiore occupazione è quello legato allo sviluppo di infrastrutture.

Incentivi governativi e immigrazione selettiva

Grazie agli incentivi dei governi locali e a una politica di visti selettiva ma non restrittiva visto che include oltre 200 professionalità specifiche, la lentissima transizione verso il terziario inizia a dare qualche frutto. E a prescindere che la destinazione ideale sia Melbourne, Sydney o un'altra città, è un dato di fatto che tutto il paese sia in grado di offrire a chi la cerca l'occasione per rifarsi una vita in un contesto privo di traffico, stress, inquinamento e orari folli, circondati da persone amichevoli in un sistema sano e trasparente, dove le opportunità, per chi è preparato e affidabile, non mancano.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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