Insegnanti 2.0. In Asia scoppia il boom di lezioni private e tutor personalizzati
Economia

Insegnanti 2.0. In Asia scoppia il boom di lezioni private e tutor personalizzati

Giovani, belli, preparati e aggiornati sulle tecniche di insegnamento più eccentriche ed efficaci: ecco il ritratto degli insegnanti più richiesti in Oriente

Anche se da quelle parti la disoccupazione non è un problema grave come nella vecchia Europa, i giovani si danno comunque da fare per realizzare il sogno di esercitare una professione che realizzi le loro aspirazioni di carriera e che soddisfi anche i loro bisogni economici. Ultimamente, in Asia si è registrato un vero e proprio boom di insegnanti privati: quelle che un tempo erano le grigie ripetizioni fuori orario fatte dai professori che desideravano arrotondare un po' il proprio stipendio aiutando gli studenti meno portati (o più svogliati), si sono trasformate in un business moderno.

Per emergere in sistemi scolastici altamente competitivi come quello giapponese o come quello di Hong Kong, a volte, la buona volontà non basta. Così chi viene da famiglie ambiziose e che possono permettersi di investire tanto nell'istruzione dei figli si rivolge a tutor privati espertissimi nel preparare gli studenti a primeggiare nelle loro classi e a passare gli esami con il massimo dei voti. Insomma, non più un sostegno ai meno capaci, ma un'arma in più per i meglio posizionati ad eccellere nella corsa ai punteggi più alti.

Il risultato è stato il lancio di alcune società specializzate nel dare una mano agli studenti, fornendo (spesso a caro prezzo) loro dei "tutor" personalizzati, che sappiano fare loro da guida e che siano in grado di garantire per quanto possibile buoni risultati scolastici. Queste società hanno arruolato delle squadre di preparatori, che vengono arruolati da esperti cacciatori di teste in modo da costruire il gruppo migliore da presentare alle famiglie degli alunni. I tutor migliori sono ormai delle celebrità e vengono contesi dalle varie compagnie impegnate in questo florido business. Del resto, i migliori preparatori - quelli che assicurano i voti migliori e che hanno le metodologie di insegnamento più eccentriche e raffinate - possono contare su ottimi guadagni (un'ora di lezione con i tutor più richiesto può costare anche qualche centinaia di euro) e le loro prestazioni vengono pubblicizzate sui giornali e persino attraverso manifesti murali: il 90% degli studenti coreani e il 72% di quelli di Hong Kong ricorrono a questi servizi, secondo quanto emerge da un recente studio dell'Asia Development Bank. Non è raro infatti incappare in cartelloni che declamano le capacità didattiche di questo o quell'altro docente privato: a Hong Kong, ad esempio, le strade vicino alle scuole sono tappezzate di poster dei famosi tutor del King's Glory, una delle squadre più capaci (e richieste).

Poiché nella società dell'immagine l'apparenza conta, i tutor curano moltissimo il proprio aspetto - nonostante questo poco abbia a che fare con le loro capacità didattiche: è il caso, ad esempio, diKelly Mok, che ha attirato molta attenzione della stampa locale e internazionale non solo per la sua giovane età (26 anni) e per i risultati dei suoi allievi, ma anche per le sue minigonne e per i suoi tacchi vertiginosi. O di Richard Eng, che dopo essersi convinto che in classe i suoi studenti si annoiavano "perché gli insegnanti sono tutti uguali", ha iniziato a vestirsi e comportarsi come una rockstar trasformandosi all'istante in una celebrità. Al punto da lasciare la scuola media dove lavorava per farsi assumere come tutor privato, quadruplicando le sue entrate mensili. Il fenomeno si sta espandendo e ora anche in India e Sri Lanka stanno comparendo le prime società di insegnanti privati. Chissà che presto non diventi una moda anche per gli studenti dell'emisfero occidentale.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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