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FRANCO SILVI/ANSA
Economia

Manovra 2018 e incentivi alle assunzioni, quanto risparmiano le aziende

Con un dimezzamento dei contributi, i datori di lavoro avranno un beneficio di qulche migliaia di euro all'anno per ogni nuovo dipendente

Qualche migliaio di euro di risparmi sui contributi da pagare. E’ il beneficio che potranno avere dal prossimo anno le aziende italiane che assumeranno un giovane a tempo indeterminato (o stabilizzeranno un dipendente precario), grazie agli incentivi per l’occupazione che il governo Gentiloni intrdoduce con  Legge di Stabilità per il 2018, la manovra economica del prossimo anno (accompagnata da un decreto fiscale).

Solo per i giovani

Gli incentivi saranno circoscritti alle assunzioni di giovani con meno di 35 anni (29 anni dal 2019) e comporteranno la riduzione alla metà dei contributi previdenziali da pagare per un periodo di 3 anni, con un tetto massimo per gli sgravi di 3mila euro ogni 12 mesi. Lo sconto contributivo sale al 100% se l'impresa si trova al Sud o se il dipendente reclutato è un giovane ex-studente che ha da poco terminato il percorso formativo di alternanza tra scuola e lavoro. 

A grandi linee, si possono fare alcune stime su quale sarà il risparmio in termini di costo del lavoro, per un'azienda che deciderà di reclutare nuovo personale giovane.

Un esempio concreto

Su una retribuzione di 15mila euro annui lordi (corrispondenti a 1.100 euro netti) il datore di lavoro paga 5mila euro di contributi. Grazie a un loro dimezzamento, l'impresa ottiene un risparmio annuo di 2.500 euro. Se l'azienda si trova al Sud, lo sconto contributivo copre in teoria il 100% dei contributi (5mila euro) ma si ferma in realtà al tetto massimo previsto di 3mila euro.

Non è moltissimo ma, secondo il governo, è quanto basta per creare 300mila nuovi posti di lavoro tra i giovani e per spingere le aziende a proporre sin da subito un contratto di assunzione a tempo indeterminato, piuttosto che i soliti inquadramenti precari. Non resta che sperare che tale auspicio venga confermato dai fatti, a partire dal prossimo anno.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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