Le dieci professioni migliori del 2012
Economia

Le dieci professioni migliori del 2012

Al primo posto gli ingegneri informatici. Poi attuari e manager delle risorse umane e audiologi

Ai primi dieci posti della classifica dei duecento lavori migliori del 2012 pubblicata da The Wall Street Journal, c’è la professione di ingegnere informatico. ‘Il mondo è sempre più digitale e chi può contribuire a questa trasformazione, ne porta a casa i benefici’, fa notare CareerCast.com , il sito di ricerca del personale che ha realizzato la ricerca, prendendo in considerazione i dati dell’Ufficio Statistiche sul Lavoro e di altre agenzie governative americane. A differenza di altri ranking, quello di CareerCast non è basato solo sulle prospettive di guadagno, ma tiene conto anche di altri quattro parametri che contribuiscono alla qualità della vita professionale .

- componenti fisiche e psicologiche dell’ambiente di lavoro
- prospettive sul futuro
- livello di stress
- sforzo fisico richiesto

Considerati tutti i parametri, le condizioni di lavoro degli ingegneri specializzati in software non sono mai state migliori: il reddito medio, infatti, si attesta sugli 88 mila dollari, a fronte di un basso livello di stress, ottime prospettive di mercato e piacevole ambiente di lavoro. A cui va aggiunta, molto spesso, una grande flessibilità nella scelta degli orari e dei luoghi dove lavorare. Analogo compenso in seconda posizione per gli attuari: i professionisti del calcolo delle possibilità sono spinti verso l’alto dalla volatilità del momento economico. Poco stress, grandi prospettive per il futuro, visto che l’economia continua a riservare delle sorprese.  

Per la prima volta, invece, la professione di manager delle risorse umane fa la propria comparsa nei primi dieci posti: ‘Considerate le condizioni economiche, il ruolo dei professionisti delle HR è più strategico che mai, perchè sintonizzare le esigenze dei lavoratori sugli obiettivi aziendali si può tradurre in un vantaggio competitivo’, osserva Pat Kuhl, vice presidente Human Resources del sistema sanitario del Maryland. E le cose sono destinate a proseguire in maniera analoga: le prospettive di assunzione nell’ambito HR guardano a un incremento del +21% da qui al 2020, un dato che mette i responsabili del personale alla pari con l’appetibilità della maggior parte delle professioni mediche, secondo l’Ufficio Statistiche sul Lavoro americano. Il tutto a fronte di un compenso medio stimato di 99mila dollari l’anno.

Quarta posizione per gli igienisti dentali. Reddito medio di 68mila dollari e alte prospettive per il futuro: +35,79% di nuovi posti di lavoro. Al quinto posto figurano i pianificatori finanziari: le posizioni cresceranno del 22,81% entro questo decennio e in media portano a casa quasi 105mila dollari l’anno, al prezzo di un livello minino di stress. Inaspettata, al sesto posto, la figura dell’audiologo. Chi diagnostica e tratta problemi relativi all’udito ha il 37% di possibilità di trovare lavoro anche nei prossimi anni e può aspirare a un reddito di circa 67mila dollari. Settimo gradino per i terapisti occupazionali che sviluppano programmi per aiutare persone normodotate - mentalmente, fisicamente, ed emozionalmente - a sviluppare una maggiore fiducia in se stesse: 72mila dollari in media all’anno e buone prospettive future.

Con i mezzi digitali pronti a doppiare la tv nella raccolta pubblicitaria, i manager della pubblicità online conquistano l’ottavo posto con 87mila dollari di prospettive di guadagno e +25,5% di possibilità di trovare un lavoro in futuro. Seguono analisti di sistemi computerizzati che sviluppano progetti per aziende e istituzioni e matematici che possono guadagnare in media 99mila dollari l’anno. Ultima posizione su duecento per i taglialegna: reddito basso, alto rischio. Infine, sorpresa: i giornalisti perdono tutto il loro allure e, per la prima volta nella storia del ranking, si posizionano fra i dieci lavori peggiori. Quartultimo posto, dunque, a causa di un livello di stress relativamente alto che non è compensato dal reddito e dalle (basse) prospettive di carriera.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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