Come fare per trovare un lavoro all'estero
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Economia

Come fare per trovare un lavoro all'estero

Ricerca mirata delle opportunità, lingua, visto di lavoro e colloqui sul posto, i quattro elementi di una strategia vincente

Vivi in Italia ma hai voglia di fare un'esperienza lavorativa all'estero? Non trovi lavoro e credi di avere le qualità giuste per emergere altrove? Sei stanco del precariato e credi che, al di là dei confini del Bel Paese, sia possibile trovare qualcosa di più stabile e gratificante?

In un momento di crisi profonda considerazioni come queste sono, oltre che sempre più frequenti e diffuse, del tutto legittime. Tuttavia, se per chi non riesce a trovare un'occupazione soddisfacente è più che naturale guardarsi intorno nella speranza di poter individuare qualche occasione migliore, l'errore che spesso commettono tanti è quello di fare i bagagli e partire, senza pensarci due volte, nella convinzione che altrove tutto sia più facile e, di conseguenza, le opportunità non mancheranno.

Come evitare delusioni

Purtroppo, però, partendo con questo spirito il rischio di rimanere delusi e di ritornare a casa senza aver risolto nulla è altissimo. Per due motivi: anzitutto in un contesto di crisi globale non è vero che nel resto del mondo si stia meglio rispetto a noi in Italia e che, di conseguenza, le opportunità manchino solo da noi. In secondo luogo, cercare e trovare lavoro da stranieri è più difficile, soprattutto quando, e di nuovo per colpa della crisi, non siamo gli unici stranieri a competere per la stessa posizione.

Detto questo, trovare lavoro in un altro Paese non è impossibile. Le opportunità esistono, ma vanno trovate, e bisogna mettersi nella condizione di poterle cogliere. Ecco perché partire all'avventura è sbagliatissimo. Ed ecco perché, per avere successo, è fondamentale mettere a punto una vera e propria strategia di ricerca globale.

Ecco da dove iniziare la ricerca

Da dove partire? Anzitutto da un'analisi obiettiva delle proprie capacità. Quindi che cosa so fare? In che settori potrei essere impiegato? Quanto sono effettivamente flessibile e disposto ad adattarmi o a imparare un nuovo mestiere?

Fatto questo, e magari dopo aver individuato una sorta di short list dei paesi in cui vi piacerebbe trasferirvi, è necessario effettuare qualche ricerca per capire se in quelle nazioni il lavoro per voi c'è. Come fare? Semplice: bisogna individuare un paio di siti di agenzie di lavoro e inserire i criteri che meglio vi descrivono per avere anche solo una vaga idea di quello che quel particolare settore offre. Se invece la vostra e una professionalità di nicchia, conviene contattare direttamente un paio di head hunter e chiedere consigli mirati.

Conoscenza della lingua e visto

Dopo aver individuato paese e settore di riferimento dovete chiedervi anzitutto se parlate la lingua della nazione in questione. Anche in questo caso, siate onesti con voi stessi. Se avete solo un'infarinatura di francese o tedesco, non potete pretendere di trovare lavoro come medico o insegnante in Francia o Germania. Una conoscenza base, però, potrebbe bastare per svolgere professioni più semplici che non richiedono moltissima interazione con il pubblico. Una cosa è certa: la lingua si perfezione, ma non si impara sul posto. Quindi se non conoscete l'inglese non trasferitevi in Inghilterra, ma nemmeno in Australia o a Hong Kong.

Altra domanda fondamentale: assicuratevi di entrare nel paese che vi interessa con un visto che vi permetta di lavorare. Magari ci sono stati in cui riuscireste a farla franca, ma nella maggior parte dei casi non è così. E non dimenticate che, spesso, un visto di lavoro offre anche una copertura sanitaria minima e altri vantaggi. Quindi se esiste la possibilità di emigrare legalmente in un altro stato, perché non sfruttarla rendendosi così anche la vita più facile?

Perché conoscere la cultura del lavoro del paese dove andate è importante

Altra cosa utilissima da fare è monitorare blog o pagine web create dalle comunità di espatriati delle città che avete selezionato per capire come vivono e quali difficoltà hanno avuto sul posto. Confrontarsi con chi ha già un po' di esperienza in loco, soprattutto dal punto di vista della cultura di lavoro del posto, visto che ogni paese ha la propria, è fondamentale per adattarsi bene e in fretta. Le differenze possono essere minime se i nostri interlocutori sono italiani, ma australiani, cinesi, indiani e brasiliani, solo per fare un paio di esempi, lavorano in maniera molto diversa da noi, e essere preparati su cosa possiamo e non possiamo aspettarci è utile, anche solo per fare una buona impressione su chi ci esamina durante un colloquio.

Ultimi due consigli: prima di trasferivi, e dopo aver inviato decine di curriculum, provate a organizzare alcuni colloqui concentrandoli tutti nella stessa settimana. Vi aiuterà a convincere chi vi è di fronte che fate sul serio, ma anche a capire se state facendo davvero la scelta giusta. Certo, può essere un po' costoso, soprattutto in certi paesi, ma ne vale la pena.

Infine, cercate di non essere troppo schizzinosi quando ricevete un'offerta vera. Potrà non essere la migliore possibile o non corrispondere alle vostre aspettative, ma è un punto di partenza. Il primo tassello della nuova vita che desiderate costruire, che vi aiuterà non poco a mettere insieme gli altri e a realizzare pian piano il vostro sogno.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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