unicredit
ANSA / MATTEO BAZZI
Economia

Banche in crisi: le conseguenze su sportelli e lavoratori

Negli ultimi tre anni sono usciti 12 mila bancari e altri 16 mila esuberi sono previsti entro il 2020

Negli ultimi tre anni sono usciti 12 mila bancari e altri 16 mila sono pronti ad andarsene nei prossimi quattro anni in base agli accordi sindacali. I dati sono della Fabi, il sindacato più importante dei bancari guidato da Lando Sileoni, e mostrano come tra le prime vittime della crisi delle banche in Italia ci siano anche i lavoratori del settore.

Del resto i tagli proseguiranno, anche perché, a detta dei banchieri, il sistema è sovradimensionato: negli ultimi 20 anni, secondo i calcoli della Fondazione Rosselli, gli sportelli sono raddoppiati e se si include Bancoposta, che aggiunge 10.000 filiali (gli uffici postali) al sistema, l'Italia resta seconda in Europa dietro alla Spagna per capillarità della rete, con circa 80 sportelli ogni 100.000 abitanti, rispetto ai 40 della Germania.

Il numero, però, negli ultimi sei anni si è ridotto di oltre 4.000 filiali (ora sono poco più di 30 mila in tutt'Italia), chiuse o cedute soprattutto dai primi cinque istituti (UniCredit, Intesa Sanpaolo, Mps, Banco Popolare e UBI).

E le chiusure proseguiranno stando ai piani industriali degli istituti. Ecco, stando allo studio della Fabi, tutti i tagli previsti per singola banca.

UniCredit

Sono 4.100 le uscite volontarie degli ultimi tre anni e nel piano 2015 - 2018 ne sono previste altre 6.135.

Intesa Sanpaolo

Al 2016 i prepensionati sono 3.540 e i pensionati 987. Nel piano al 2020 sono previste altre 1.018 uscite

Mps

Negli ultimi tre anni la Fabi ha contato 4.500 prepensionati, 1.000 esternalizzati e 500 pensionati, mentre altri 2.516 risultano in uscita entro il 2017.

Banco Popolare e Bpm

La fusione tra Bpm e Banco Popolare sarà effettiva dal primo gennaio del 2017 e darà vita al terzo polo bancario italiano. Quanto ai due istituti, il Banco Popolare negli ultimi tre anni ha tagliato il personale di 1.005 unità e altri 400dipendenti risultano in uscita nel piano 2014/2017, mentre in Bpm al 2016 le uscite sono 308 e il piano d'integrazione con il Banco individua altri 605 esuberi.

UBI

In tre anni la Fabi ha contato 1.860 uscite e altre 2.750 sono prevista nel piano 2017/2020.

Le Popolari venete

Sono 102 gli esuberi negli ultimi tre anni della Banca Popolare di Vicenza e altri 605 risultano in uscita entro i prossimi quattro anni. Sono 118, invece, i prepensionati al 2016 di Veneto Banca e 180 gli esuberi previsti nel piano al 2020.

Carige, Bper e CreVal

Sono già usciti 325 dipendenti di Carige al 2016 e altri 351 se ne andranno entro il 2020. La Bper ha già ridotto di 536 unità il suo personale e altri 585 esuberi sono previsti nel piano al 2017. CreVal quest'anno conta 210 prepensionati e 21 bancari in pensione.

Le banche controllate dai francesi

Sono 439 i tagli già effettuati da Cariparma (del gruppo Crédit Agricole) e il piano 2016/2019 ne prevede altri 300. In BNL (controllata da BNP Paribas) i prepensionati sono 554 e i pensionati 533. Nel piano 2014-2016 sono previste altre 527 uscite.

Le quattro banche ponte

Banca Marche nel 2016 conta 354 prepensionamenti e 104 pensionamenti. Per Nuova Banca Marche (la good bank) sono previsti 210 prepensionabili a 5 anni e altri 320 a 7 anni. In tre anni sono usciti 213 lavoratori di Banca Etruria e altri 163 sono previsti nel piano al 2018. Tra il 2013 e il 2016 Cariferrara ha previsto 294 uscite e altri 39 entro il 2017. Per Carichieti, infine, al 2016 risultavano in uscita 29 lavoratori, cui si aggiungono altri 20 esuberi al 2018.

I più letti

avatar-icon

massimo-morici