Aspi: chi può ottenerla senza essere licenziato
Economia

Aspi: chi può ottenerla senza essere licenziato

L'assegno ai disoccupati spetta anche ad alcuni lavoratori sospesi e privi di cassa integrazione. Ecco in quali casi

Incassare l'assegno di disoccupazione, anche senza essere stati licenziati definitivamente. E' l'opportunità offerta ad alcuni lavoratori italiani (probabilmente qualche decina di migliaia), che potranno ricevere l'Aspi (Assicurazione Sociale per l'Impiego), cioè l' indennità per i disoccupati, nata con la riforma del welfare che porta la firma di Elsa Fornero .

TUTTO SULLA RIFORMA DEL LAVORO

I NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI

Di regola, il nuovo sussidio è destinato a chi rimane irrimediabilmente senza un'occupazione a partire dal 2013. Una recente circolare dell'Inps chiarisce però che l'Aspi potrà essere erogata anche ai lavoratori temporaneamente sospesi dal proprio posto, che non godono di altri ammortizzatori sociali come la cassa integrazione guadagni (cig) ordinaria e straordinaria. Quest'ultime, è bene ricordarlo, sono infatti riservate soltanto ai dipendenti di aziende che operano in determinati settori o hanno un organico di certe dimensioni (si tratta, per esempio, di tutte le imprese industriali o di quelle commerciali con più di 50 addetti). Dunque, non tutti i lavoratori  (a cominciare da quelli che operano nelle micro-aziende) sono coperti dalla Cig e, in caso di temporanea sospensione dal lavoro, hanno bisogno di essere tutelati con prestazioni a sostegno del reddito.

Questi lavoratori temporaneamente sospesi potranno dunque ottenere l'Aspi, purché rispettino (assieme alle loro aziende) alcuni requisiti abbastanza stringenti. Eccoli nel dettaglio.

- Innanzitutto,  l'impresa deve attraversare una fase di crisi dovuta a motivi straordinari come una contrazione degli ordini, delle commesse o dei clienti, una mancanza di materie prime oppure eventi improvvisi come le calamità naturali o gli incendi.

- Inoltre, i lavoratori non devono essere assunti con un contratto di part-time verticale (che ha un orario concentrato soltanto in alcuni giorni della settimana) oppure con un contratto in cui sono già programmate  (fin da subito)  delle sospensioni dal lavoro del dipendente  per determinati periodi.

- Infine, il lavoratore che vuole beneficiare del sussidio deve possedere gli stessi requisiti previsti dalla legge per ottenere l'Aspi ordinaria: deve  avere, cioè, almeno 12 mesi di contributi accantonati nell'ultimo biennio e un anzianità di carriera di almeno  due anni (nello specifico, devono essere trascorsi almeno 24 mesi dal versamento del primo contributo contro la disoccupazione, previsto dai contratti di lavoro).

Va ricordato che almeno il 20% dell'Aspi per i dipendenti sospesi dovràessere finanziato dai Fondi Bilaterali, che sono degli organismi nati da tempo in Italia, in seguito ad accordi tra imprese e sindacati, per fornire ai lavoratori di certi settori alcune prestazioni di welfare (a cominciare dagli ammortizzatori sociali).

Non va dimenticato, inoltre, che l'Aspi per chi è stato lasciato a casa temporaneamente verrà inizialmente concessa in via sperimentale per il periodo 2013-2015 e nei limiti dei soldi stanziati dal governo, che sono appena 20 milioni di euro. Se le risorse si esauriranno, dunque, questi ammortizzatori sociali non saranno più erogati. E' probabile, quindi, che il numero dei potenziali beneficiari dell'indennità sia nell'ordine di qualche migliaia  (o decina di migliaia) di persone in tutto.

La durata del trattamento non può superare invece la soglia di circa  90 giorni nell'arco di un biennio, mentre l'importo dell'assegno è equivalente a quello previsto per l'Aspi ordinaria, cioè il 75% della retribuzione, che scende al 25% per la parte del salario che supera i 1.180 euro al mese. Sono previsti però dei massimali per il sussidio mensile tra 900 e 1.080 euro netti circa, a seconda dell'importo dell'ultimo stipendio.

LA MINI-ASPI PER I PRECARI

LA LEGGE FORNERO E LA DISOCCUPAZIONE

I più letti

avatar-icon

Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

Read More