Ape volontaria, di quanto viene tagliato l'assegno
iStock/nimis69 11 febbraio 2018
Economia

Ape volontaria, di quanto viene tagliato l'assegno

Alcuni esempi concreti dei sacrifici da accettare per andare in pensione prima dei 67 anni. La rendita viene decurtata di almeno il 10-20%

Di quanto verrà tagliata la pensione mettendosi a riposo prima del previsto? Ecco una domanda che si porranno molti lavoratori italiani che hanno intenzione di avvalersi dell’Ape Volontaria, l’anticipo pensionistico istituito nel 2016 dal governo Renzi, partita solo nel mese di aprile 2018 con oltre un anno e mezzo di ritardo.

L’Inps ha creato su internet un simulatore online, cioè un motore di calcolo che consente di stimare quale sarà l’importo della rendita che si può ottenere con l’Ape Volontaria (che comporta inevitabilmente alcuni sacrifici rispetto alla pensione piena). Le proiezioni dell’istituto nazionale della previdenza vanno prese un po’ con le pinze, poiché ci sono molte variabili che condizionano li calcoli (l’età, il sesso, le zone di residenza e la professione svolta).

Panorama.it ha fatto alcune stime prendendo in esame tre profili di lavoratori: un dipendente 63 enne, una libera professionista 64enne iscritta alla Gestione Separata dell’Inps e un lavoratore subordinato 65enne. Accedendo all’Ape volontaria, questi tre aspiranti pensionati devono accettare un taglio tra il 10 e il 20% all’assegno netto che sarebbe maturato mettendosi a riposo a 67 anni, rispettando i requisiti della Legge Fornero.

Prima di passare agli esempi concreti, è bene fare una precisazione: per avvalersi delle simulazioni online il lavoratore deve avere già un’idea di massima dell’ammontare della pensione maturata sulla base della carriera pregressa. Ecco, di seguito le simulazioni.

Dipendente uomo 63 enne

Un lavoratore dipendente 63 enne che ha maturato una pensione lorda di 1.300 euro al mese (corrispondente a 1.020 euro circa al netto delle tasse) potrà chiedere un anticipo pensionistico massimo di circa 820 euro al mese, per un totale di 43 mensilità. Una volta compiuti 67 anni, il pensionato dovrà rimborsare gli anticipi ottenuti versando una rata netta compresa tra 210 e 230 euro al mese (tenendo conto anche della possibilità di detrarre dalle imposte gli interessi sul prestito). I pensionati con questo profilo subiranno dunque un taglio fino a quasi il 20% sull’assegno che sarebbe maturato a 67 anni. 

Lavoratrice autonoma donna 64 enne

Una lavoratrice autonoma 64enne che ha maturato una pensione lorda di 2mila euro al mese, corrispondente a 1.500 euro circa al netto delle tasse, potrà chiedere un anticipo pensionistico massimo di circa 1.150 euro al mese per un totale di 27 mensilità. Una volta compiuti 67 anni, la pensionata dovrà rimborsare gli anticipi ottenuti versando una rata netta compresa di circa 240 euro al mese (che scende a 180 euro detraendo dalle tasse gli interessi). Le pensionate con questo profilo subiranno un taglio di circa il 12% sull’assegno che sarebbe maturato a 67 anni.

Dipendente donna 65 enne

Una lavoratrice dipendente 65enne che ha maturato una pensione lorda di 1.530 euro al mese, corrispondente a 1.200 euro circa al netto delle tasse, potrà chiedere un anticipo pensionistico massimo di circa 1.050 euro al mese per un totale di 21 mensilità. Una volta compiuti 67 anni la pensionata dovrà rimborsare gli anticipi ottenuti versando una rata netta di circa 166 euro al mese che scende a 130 euro detraendo dalle tasse gli interessi. Le pensionate con questo profilo subiranno un taglio di poco superiore al 10% sull’assegno che sarebbe maturato a 67 anni.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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