Lavoro, le professioni migliori e peggiori per la salute
Economia

Lavoro, le professioni migliori e peggiori per la salute

Tra le prime posizioni dei lavori migliori per la salute il personal trainer e l’insegnante di yoga. Gli statunitensi, si sa, non hanno rivali nel creare statistiche di qualsiasi tipo. Vi segnalo un articolo dell’Huffington Post in cui mi sono …Leggi tutto

(Credits: istockphoto)

Tra le prime posizioni dei lavori migliori per la salute il personal trainer e l’insegnante di yoga.

Gli statunitensi, si sa, non hanno rivali nel creare statistiche di qualsiasi tipo. Vi segnalo un articolo dell’Huffington Post in cui mi sono imbattuto dovesono state messe in evidenza le professioni più e meno “salutari” in circolazione miscelando insieme diverse classifiche, ovviamente anch’esse statunitensi, alcune delle quali abbiamo parlato qualche settimana fa. Il quadro che ne emerge non è certamente scientifico ma è interessante per analizzare i punti di forza e debolezza di alcune delle professioni più diffuse in circolazione.

Ogni professione ha i suoi rischi per la salute: alcune hanno condizioni di lavoro oggettivamente pericolose con un alto tasso di infortuni come può essere il pompiere o il lavoratore edile, dall’altra parte ci sono professioni logoranti per il corpo come quelle che richiedono una permanenza dietro la scrivania senza sosta per ore e ore. Altre variabili che incidono profondamente sulla qualità di un impiego sono un’alta pressione lavorativa, quindi i livelli di stress a cui si è sottoposti, l’ambiente di lavoro, le persone con cui ci si rapporta, lo sforzo fisico e gli orari.

C’è da dire che le variabili che entrano in gioco per realizzare una ricerca di questo tipo sono così numerose che è facile trovare a sorpresa risultati che non ti aspetti. Può capitare di leggere una accanto all’altra professioni completamente diverse come l’impiegato pubblico e il maestro di yoga, il fiorista e l’ingegnere di software, per fare un esempio di quelli più salutari. Oppure, dall’altra parte delle barricata tra quelli meno sani, l’impiegato e il lavoratore edile oppure l’autista e il free-lance.

Trovo la classifica interessante non tanto per l’elenco delle professioni che possono più o meno avvicinarsi al nostro immaginario di lavoro sano o ideale, tanto perché analizza il mondo del lavoro da un punto di vista differente rispetto alla solita variabile del reddito. L’accento è posto su elementi che influenzano quotidianamente la qualità della vita come la soddisfazione mentale e fisica, la creatività, l’interazione con gli altri, oppure il ruolo che può avere un collega sgradevole, un orario di lavoro eccessivamente rigido, tensioni, scadenze non realistiche da rispettare.

 

Di seguito un estratto della classifica:

I lavori migliori per la salute:

1 Istruttore fitness e personal trainer

2. Maestro di yoga

3. Coreografo

4. Ingegnere di software

5. Fiorista

6. Assicuratore

7. Dentista, igienista dentale, tecnico di laboratorio

8. Impiegato pubblico

9. Assistente amministrativo

10. Artigiano in piccole società

I peggiori per la salute:

1. Pompiere, poliziotto

2. Impiegato

3. Lavoratore edile

4. Avvocato

5. Infermiere

6. Cameriere, commesso

7. Militare

8. Autista

9. Free-lance

10. Executive Manager

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Luca Orioli

Mi chiamo Luca, classe '83, esperto di comunicazione, giornalista free lance e 'startupper' da una vita con una decina di progetti chiusi nel cassetto che stanno lentamente prendendo forma. Appassionato di fotografia e serie tv, ho una formazione umanistica e l’estremo bisogno di vedere cose nuove.
Qualche anno fa, terminata l’Università [degli Studi di Milano, laurea in Scienze dei Beni Culturali], mi sono ritrovato un po’ spaesato nell’affacciarmi sul mondo del lavoro. Leggevo annunci dove ricercavano account, responsabili risorse umane, project manager o community manager, etichette che sembravano nascondere un mondo, ma per me completamente prive di significato. Dopo diverse esperienze ho intrapreso la strada che sto percorrendo oggi, ma da quel momento è rimasta l'esigenza di tradurre in parole comprensibili il mondo delle professioni. Così nasce il mio blog, Lavoro in Corso.

Vuole essere un Virgilio nella giungla dell'impiego, una traccia per esplorare il panorama del lavoro tra professioni emergenti, opportunità sommerse, esperienze vissute e capire in cosa consiste un determinato profilo, come intraprenderlo, quale percorso fare e le competenze necessarie per arrivarci.

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