Economia

L'inflazione vista da una console

Sorpresa: negli anni Settanta eravamo disposti a pagare di più per tecnologia e intrattenimento

Scordatevi il BigMac Index, lo strumento attraverso il quale gli analisti di tutto il mondo determinano la portata reale dell'inflazione esaminando il prezzo di vendita dell'hamburger più popolare del pianeta. Negli Stati Uniti qualcuno ha pensato di utilizzare un parametro molto più affascinante, anche se ugualmente identificativo di almeno due generazioni di consumatori occidentali: il costo delle console. L'idea è venuta al sito TechCrunch, che ha provato a calcolare quanto costerebbero oggi i videogiochi più diffusi del recente passato. Con qualche sorpresa: i prezzi dei primi, rudimentali home game systems di Nintendo e Intellivision, ricalcolati al netto dell'inflazione, costavano in proporzione molto di più dei loro scintillanti emuli odierni. Se l'elettronica vintage ha un suo mercato, del resto, ci sarà un perché.

Wikimedia Commons

1977- La prima console a invadere il mercato è l'Atari 2600. Costa 200 dollari, equivalenti a 796 di oggi: poco meno di quello da sborsare per il televisore a tubo catodico cui attaccarlo.

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Gianluca Ferraris

Giornalista, ha iniziato a scrivere di calcio e scommesse per lenire la frustrazione accumulata su entrambi i fronti. Non ha più smesso

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