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Imprese agricole, in arrivo l’abolizione di Imu e Irap

Il ministro dell'Agricoltura Martina ha annunciato che il governo starebbe studiando un taglio delle tasse da 500 milioni di euro

Buone notizie per il settore agricolo italiano: il governo avrebbe intenzione infatti nella prossima legge di stabilità di abolire tantol'Imu sui terreni coltivati che l’Irap per le aziende attive nel settore. Un’azione combinata che potrebbe portare un alleggerimento fiscale per tutto il comparto stimabile in circa 500 milioni di euro. L’annuncio, quanto mai gradito per i coltivatori del nostro Paese, è arrivato per bocca del ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, che intervenendo al Meeting di Cl a Rimini, ha sottolineato che si tratterebbe di misure utili a sostenere il reddito degli agricoltori in questa fase delicata per alcune filiere produttive. E in effetti, già negli scorsi mesi, quando si è trattato di stabilire i criteri con cui i terreni agricoli avessero dovuto pagare l’Imu, si era a lungo dibattuto alla ricerca di soluzioni che potessero gravare il meno possibile sulle coltivazioni più importanti del Paese.

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I limiti di bilancio però, non avevano permesso una totale esenzione per tutti gli agricoltori. Una circostanza che aveva comunque portato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, ad annunciare che comunque nel 2016, l’Imu sarebbe stata abolita per tutti i terreni agricoli coltivati. Ora, a questa promessa, si aggiunge quella del ministro Martina, che si è soffermato in particolare sull’Irap, una tassa che sul comparto agricolo peserebbe per circa 200 milioni all’anno. Sommati ai 300 derivanti dall’abolizione dell’Imu, si tratta come accennato, di un complessivo alleggerimento fiscale pari a circa 500 milioni e anche oltre, che rappresenterebbe per un settore che continua a soffrire la crisi in maniera particolare, di una vera e propria boccata d’ossigeno.

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A tutto ciò, si andrebbe poi a sommare, quale ulteriore sforzo del governo a garantire una ripresa decisa della nostra agricoltura, una revisione del regime dell’Iva. “Basta vedere come lavorano Francia, Spagna e Germania sull'Iva – ha fatto notare infatti sempre il ministro Martina - per capire che c'è la possibilità di aggiornare anche il modello italiano, adeguarlo agli standard europei e in questo modo costruire un'operazione virtuosa per tutti, tanto per le grandi imprese agricole quanto per quelle piccole”. Un’operazione di rilancio del settore agricolo che dovrebbe svilupparsi su tre fronti dunque, tutti di carattere fiscale, e che potrebbe davvero ridare speranza alle circa 250mila aziende che, nel nostro Paese, operano in questo comparto. Tutti interventi che potrebbero vedere la luce, come accennato, già a partire dall’inizio del nuovo anno, visto che dovrebbero essere inseriti a pieno titolo nella prossima legge di stabilità che verrà definita subito dopo l’estate. Promesse che gli agricoltori sperano possano dunque diventare presto realtà.  

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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