Google, Facebook e LinkedIn, ecco chi guadagna di più dalle pubblicità
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Economia

Google, Facebook e LinkedIn, ecco chi guadagna di più dalle pubblicità

Ricavi direttamente proporzionali alle informazioni raccolte sugli utenti. Ecco perché il motore di ricerca per eccellenza stacca i rivali di 20 punti

Vi siete mai chiesti quali possano essere i ricavi pubblicitari per singolo utente registrati dai colossi del web? Business Insider lo ha fatto e ha inserito i dati raccolti in un grafico, che vi riproponiamo come grafico della settimana. I valori e le differenze sul piano dei ricavi, come avrete certamente già potuto notare a colpo d'occhio, sono incredibili.  

Tra Google e le altre aziende considerate, Twitter, Line, Youtube, Facebook e LinkedIn, non c'é confronto, ma lo stesso vale anche, per esempio per Facebook e Twitter, anche se, per ora, la differenza è più contenuta. Guardiamo un secondo ai numeri, per poi cercare di spiegarli. Nel terzo quadrimestre del 2013 le rendite pubblicitarie per singolo utente sono state di 2,66 dollari per Twitter, 3,4 per Line, 4,36 per YouTube, 6,12 per Facebook, 8,79 per LinkedIn e addirittura 29,95 per Google.

Questo valori sono stati interpretati in due modi: sottolineando, da un lato, gli abbondanti margini di crescita su cui soprattutto i social network possono contare. Dall'altro, il grande vantaggio di Google in quanto motore di ricerca, quindi, in teoria, più "bravo" delle altre aziende considerate perché può utilizzare le informazioni raccolte monitorando il modo in cui gli utenti usano la piattaforma Google e provare a indovinare in maniera più accurata degli altri quali pubblicità "offrire" ad ognuno di loro.

Chi ha ragione? In realtà entrambi. Il fatto che Google sia il browser di ricerca più utilizzato al mondo è certamente utilissimo, anche perché chi lo usa come riferimento vi cerca informazioni collegate al lavoro con la stessa frequenza con cui cerca notizie di interesse sui media o tra ricette, programmi tv, giocattoli e novità hi-tech. Tuttavia, per capire che cosa tra il brand Google e il vantaggio creato dal poter disporre di un browser di ricerca pesa di più in questo risultato nettamente sopra la media sarebbe stato utile comparare la performance di Google con quella di altri provider.

Guardando ai social network, invece, i dati di questo grafico confermano che è la pubblicità mirata a fare crescere la reddività per utente della stessa. Facebook funziona perché ha accesso a una serie di dati personali che, per ovvie ragioni, risultano allettanti per chi punta a conquistare nuovi clienti sul web. Lo stesso dicasi per LinkedIn e per le informazioni, in questo caso professionali, che è in grado di raccogliere. Ecco perché è realistico immaginare che man mano che questi ed altri social network riusciranno a rendere sempre più affidabili le elaborazioni sulle preferenze degli utenti, le rispettive rendite pubblicitarie cresceranno. Ed ecco anche perché non è un caso che in questa classifica il fanalino di coda sia Twitter, fermo restando che i ricavi pubblicitari sono destinati a crescere, per tutti.

 

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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