Apple, Samsung e la minaccia dei tablet cinesi
Economia

Apple, Samsung e la minaccia dei tablet cinesi

Partono da una quota di mercato del 25% e si preparano a conquistare il mondo

La corsa per il monopolio dei mercati di tablet e smartphone è sempre stata dominata da Apple e Samsung. Come se quest'ultimo fosse l'unico operatore Android disponibile. L'universo non-Apple, invece, è molto più vario. E anche se Samsung continua a mantenere la sua posizione dominante, non è così scontato che il colosso coreano riuscirà a farlo ancora a lungo. Indipendentemente da quanti nuovi prodotti riuscirà a mettere sul mercato e alle strategie di marketing che adotterà per promuoverli.

Il perché lo spiega il nostro grafico della settimana, pubblicato da Business Insider , illustrando i trend di crescita dei principali operatori del settore. Per quanto il predominio di Samsung non si ancora stato intaccato (dopo la prima impennata di inizio 2010 che ha fatto guadagnare ai coreani più del 20% del mercato Android, la seconda, a fine 2011, ha permesso lori di raggiungere una quota di poco inferiore al 45% dell'intero settore), l'azienda inizia a doversi confrontare con nuovi rivali anche nel mondo Android. 

Le linee del grafico evidenziano questa evoluzione molto chiaramente: dall'inizio del 2010 alla fine del 2011 la crescita di Samsung è stata indirettamente sostenuta dal rallentamento di altri marchi: HTC, Motorola, ma anche Sony e LG. Tuttavia, proprio alla fine del 2011, quando tutto lasciava intuire che Samsung avrebbe avuto presto campo libero nel mercato Android, le cose sono cambiate. E una nuova minaccia è arrivata da compagnie senza nome che questo grafico raggruppa nella categoria "altri" descritta dalla linea con quadrati verdi.

Questi "altri operatori", che altro non sono che piccole aziende,prevalentemente cinesi , che mettono sul mercato telefoni e tavolette dai brand sconosciuti o addirittura senza nome da vendere a prezzi stracciati, sono partiti a inizio 2012 da una quota di mercato di poco superiore al 10%, e hanno guadagnato altri quindici punti in appena dodici mesi. I loro prodotti non saranno così appetibili in Occidente, ma nei paesi in via di sviluppo si vendono benissimo. E anche Apple farebbe bene a preoccuparsi del loro successo. Perché se gli utenti si renderanno conto che le loro funzioni non sono poi così tanto inferiori a quelle di tablet e smartphone di marca, sarà la quota di mercato generale dell'hi-tech di lusso ad assottigliarsi, non solo quella Samsung.

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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