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Economia

Il costo economico della sbornia

Produttività, multe, cauzioni e spese sanitarie, ecco perché bere troppo fa male alle casse dello stato

Bere alcolici fa male. Lo sappiamo da sempre, ma è così piacevole accompagnare le nostre cene con un buon bicchiere di vino, concluderle con un amaro, o ancora sorseggiare una birra ghiacciata mentre ci gustiamo la nostra pizza che raramente riusciamo a resistere alla tentazione dell'alcol. 

In realtà questi vizi non sono poi così nocivi. Sono gli eccessi quelli che dovremmo evitare. E non solo per i classici mal di testa post-sbornia, ma anche, lo stato dovrebbe forse dire soprattutto, per le conseguenze economiche che l'abitudine ad alzare il gomito porta con se'. 

Secondo una ricerca portata a termine dal Centro per la prevenzione e il controllo americano (CDC), l'agenzia federale che si occupa un po' di tutte le malattie, nel 2010 gli Stati Uniti hanno speso circa 250 miliardi di dollari per occuparsi di tutte quelle persone si sono lasciate andare col bere.

Come spiega The Atlantic, questa cifra deriva dalla somma di spese per multe e cauzione pagate da donne e uomini che, sotto l'effetto dell'alcol, si sono ritrovati a commettere qualche crimine, spese mediche e produttività perduta per tutti quei giorni in cui le conseguenze della sbornia non hanno permesso a chi aveva bisogno di più del previsto per smaltirla di lavorare.

L'Italia, per fortuna, grossi problemi per quel che riguarda il consumo di bevande alcoliche ancora non ne ha. Le nazioni più in difficoltà, da questo punto di vista, sono quelle anglosassoni e quelle del Nord Europa. Nelle seconde si beve per difendersi dal freddo, nelle prime per piacere. Ma il problema più grave è che nessun governo ha ancora capito come contenere questa pessima abitudine. 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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