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Economia

Guerra del gas: perché la Germania non dipende dalla Russia

Le bugie di Trump su un legame compromettente che non esiste

Sembra che la rivalità tra Washington e Berlino sia destinata a segnare il dibattito internazionale nei prossimi mesi, dopo quanto accaduto all'ultimo vertice NATO.Oltre a invocare maggior impegno sul fronte delle spese militari, Donald Trumpha accusato la Germania di rendere inutili gli sforzi dell'Alleanza Atlantica per la difesa sul fronte orientale, per essersi legata mani e piedi alla Russia dai cui approvvigionamenti di petrolio e gas dipenderebbe l'economia tedesca.

L'interscambio di energia tra Russia e Germania

Ma come stanno davvero le cose? Da un lato, è vero che la Germania è il maggior importatore al mondo di gas naturale. Allo stesso tempo, la Russia è il Paese con i giacimenti più importanti. Ed è altrettanto vero che la Germania importa grandi quantità di gas dalla Russia: quasi la metà del gas naturale arrivato attraverso i gasdotti in Germania lo scorso anno proveniva dalla Russia. Come per la maggior parte dei Paesi dell'Unione Europea, Mosca è il principale forniture di gas e petrolio.

Le mezze verità di Trump

D'altro canto, quello che afferma il Presidente degli Stati Uniti è un'esagerazione. Trump, con il consueto linguaggio stringato che ne caratterizza lo stile comunicativo, ha detto che "la Germania riceverà dal 60 al 70 percento della sua energia dalla Russia".

Secondo Jonathan Stern, dell'Oxford Institute for Energy Studies, negli ultimi cinque anni i Paesi dell'Unione Europea hanno visto incrementare i propri consumi di gas naturale e accresciuto le importazioni dalla Russia, ma stanno anche accumulando riserveper essere pronti a reagire a eventuali interruzioni dell'offerta, proprio per non dipendere dai Paesi fornitori come la Russia.

Il nodo del North Stream

La messa in opera del nuovo gasdotto North Stream potrebbe effettivamente modificare parzialmente la situazione, ma, sebbene sia vero che probabilmente crescerebbe il consumo di gas russo, è anche vero che non necessariamente questo implicherebbe una dipendenza politica di Berlinoda Mosca, visto che l'economia russa si regge in gran parte sulle entrate dalla vendita di petrolio e gas. A perderci da un'ipotetica chiusura dei rubinetti sarebbe più la Russia che la Germania.

Berlino scommette sulla diversificazione

L'esecutivo guidato da Angela Merkel ha infatti intrapreso un grande programma di diversificazione delle fonti energetiche. Alla fine del 2017, secondo i dati forniti dalla Fondazione Heinrich Böll, la Germania ricavava da energie pulite un terzo del proprio fabbisogno, mentre il gas ne ha rappresentato una quota molto inferiore, pari al 13,1%. La stessa quota dell'eolico, per intenderci. 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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