Fiat al palo, Ferrari vola: i tre segreti del successo del Cavallino
Economia

Fiat al palo, Ferrari vola: i tre segreti del successo del Cavallino

Mentre Marchionne vuole rivedere i piani del gruppo per l'Italia, il Cavallino innova, vende e aumenta il fatturato dell’11%

Investimenti in innovazione tecnologica, sia di telaio che di motore, servizi al clienti improntati alla totale personalizzazione del prodotto e presenza costante del marchio nel mondo delle competizioni. Sono questi i segreti che stanno decretando in questo periodo il successo di vendite della Ferrari. Una casa automobilistica che in totale controtendenza rispetto al Gruppo Fiat al quale appartiene, ha deciso dunque di continuare, nonostante la crisi, a investire in innovazione, immettendo sul mercato nuovi modelli dal successo commerciale incontrovertibile.

Proprio il contrario appunto di quello che da tempo ormai va predicando in Italia l’amministratore delegato del Lingotto Sergio Marchionne , che nonostante le pesanti critiche che giungono ormai da ogni parte, si ostina a ritenere che nessun lancio di nuovo modello Fiat dovrà avvenire prima che ci sia una ripresa significativa delle vendite nel nostro Paese e in Europa.

Evidentemente alla Ferrari la pensano diversamente. E per fortuna, visto che nei primi sei mesi dell’anno il Cavallino ha registrato ricavi record pari a 1.208 milioni di euro, in aumento dell’11,9%. Un’impennata che viene confermata anche sul fronte dell’utile netto che tocca quota 100,8 milioni di euro (+10%) e su quello delle auto consegnate pari a 3.664, in crescita del 7,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il segreto di questo vero e proprio boom è da ricercarsi innanzitutto, come detto, in un costante impegno nell’innovazione dei modelli proposti sul mercato, sia in termini di carrozzeria che di motore. I risultati, fanno sapere infatti da Maranello, sono frutto del successo degli 8 cilindri, in particolare della nuova Ferrari California 30, e della 458 Spider, il cui propulsore si è aggiudicato per il secondo anno consecutivo il premio come Best Perfomance Engine of the Year.

Inoltre, in termini di totale innovazione di prodotto, significativo il fatto che la nuova F12 berlinetta, le cui consegne inizieranno in autunno, pur non potendo ancora incidere sui risultati, registra comunque le prime positive reazioni del mercato e della stampa specializzata, avendo ricevuto già vari riconoscimenti come l'Auto Bild Design Award. A testimonianza che quando si fa innovazione bene, il mercato non può che rispondere positivamente.

Un altro asso nella manica della Ferrari è poi certamente il servizio che viene garantito alla clientela. La possibilità ad esempio di potersi personalizzare su misura la propria vettura riguarda ormai pressoché il 100% dei modelli venduti. In questo senso il programma denominato "Tailor Made" ha già permesso a un numero selezionato di clienti di creare una Ferrari unica al mondo, non solo dal punto di vista degli accessori, ma addirittura da quello dei materiali e delle rifiniture. Un’opportunità che funziona da potente richiamo per acquirenti con alte capacità di investimento che proprio per questo desiderano ottenere vetture uniche ed esclusive.

In tutto questo infine continua ovviamente a giocare un ruolo di forte affermazione del marchio anche la presenza nel circuito agonistico di Formula Uno. Nonostante infatti qualche delusione, in questa stagione la Ferrari di Alonso sembra essere ritornata competitiva, garantendo ricadute commerciali, soprattutto a livello di immagine, davvero straordinarie. E proprio a conferma di questo scenario particolarmente positivo il presidente del Cavallino, Luca Cordero di Montezemolo, ha fatto sapere che la Ferrari nei prossimi mesi sarà fortemente impegnata "nella realizzazione di una vettura stradale rivoluzionaria, e sui circuiti extraeuropei in un Campionato del Mondo di Formula1 avvincente e combattuto fino all'ultima gara”.

Insomma, ancora innovazione e ancora competizione, nel più perfetto (e a questo punto anche efficace) spirito di casa Maranello.

I più letti

avatar-icon

Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

Read More