Euromoney Conference, ecco l'Italia con l'economia che fatica a ripartire
ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
Economia

Euromoney Conference, ecco l'Italia con l'economia che fatica a ripartire

Nella conferenza annuale che raccoglie molti personaggi dell'establishment, un esame alle riforme del nostro Paese: quelle fatte e quelle non fatte

Prima di tutto un fatto: l'economia italiana sta crescendo, ma naturalmente non sta crescendo come mi piacerebbe vedere”. Parola del ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, ospite d'onore dell'edizione 2016 di Euromoney Conference Italy, conferenza annuale (di cui Panorama è il maggiore media partner) che si è svolta oggi all’hotel Principe di Savoia di Milano. Anche quest'anno, come nelle edizioni precedenti, era presente all'appuntamento un parterre di ospiti di prim'ordine, tra cui appunto il ministro Padoan, alcuni esponenti della comunità finanziaria e altri dirigenti statali di spicco, per esempio Maria Cannata, responsabile del debito pubblico presso il Dipartimento del Tesoro, o Fabrizio Pagani, capo della segretaria tecnica del Ministero dell'economia e delle finanze (Mef).


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Rispetto all'ultima edizione di Euromoney Conference, dove c'era un clima di fiducia verso le riforme del governo Renzi, quest'anno si percepiva un po' di inquietudine da parte della bsuinesscommunity sulle prospettive dell'economia del nostro paese. Padoan, come da copione,ha usato parole rassicuranti ma non c'è dubbio che i dati diffusi negli ultimi mesi sull'andamento del pil e del mercato del lavoro traccino un quadro pieno di chiaroscuri sulla situazione congiunturale. Se l'occupazione mostra infatti qualche segnale di ripresa, il prodotto interno lordo italiano è rimasto abbastanza piatto tra il primo e il secondo trimestre dell'anno. E così, anche di fronte alla platea di Euromoney Conference, Padoan ha dovuto ribadire ciò che aveva già ammesso nelle scorse settimane: la crescita del nostro Paese nel 2016 sarà inferiore all'1,2% preventivato a suo tempo nel Documento di Economia e Finanza (Def). Le stime verranno modificate al ribasso (probabilmente limandole allo 0,8%) con il prossimo aggiornamento dello stesso Def e con la Legge di Stabilità del 2017, la manovra economica per il prossimo anno.


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Il tema centrale di molte delle tavole rotonde svoltesi all' Euromoney Conference di oggi è stata senza dubbio la competitività italiana. “A parità di dimensioni, le aziende del nostro Paese sono già oggi più competitve di quelle tedesche”, ha detto Pagani che, nella struttura tecnica del ministero dell'Economia, lavora ovviamente fianco a fianco con il ministro Padoan. Il problema principale delle imprese che operano a Sud delle Alpi per Pagani deriva invece da una serie di ritardi strutturali, come le difficoltà a crescere nelle dimensioni e l'eccessiva dipendenza dai prestiti bancari. Per togliere quest'ultima palla al piede del sistema Italia, per il dirigente del Mef bisogna compiere una progressiva liberalizzazione del credito, favorendo nuove fonti di finanziamento e lavorando affinché il risparmio dei cittadini privati (che in Italia è cospicuo) venga usato anche come serbatoio per sostenere il mondo produttivo.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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