Monti-Merkel, il giorno dopo: adesso solo una licenza bancaria li divide
Economia

Monti-Merkel, il giorno dopo: adesso solo una licenza bancaria li divide

Piena sintonia nella gestione della crisi tra i due leader all'indomani dell'incontro a Berlino. L'idea di trasformare il fondo salva Stati in super banca frena la Cancelliera. Per gli economisti è solo questione di tempo

E’ lungo il sentiero della solidarietà che si snoda il nuovo corso inaugurato da Frau Merkel. Dopo la presa di distanza degli ultimi giorni dai falchi del Nord Europa, che credono che una Grecia fuori dall’euro non faccia male a nessuno, e dagli attacchi del segretario generale della Csu bavarese, Alexander Dobrindt, al presidente della Bce, Mario Draghi, è un ramoscello d’ulivo quello che la Cancelliera ha teso a Mario Monti, in visita ieri a Berlino.

E’ piena la convergenza nella gestione dell'emergenza sovrana. E’ piena la fiducia nella capacità del premier italiano. L’unico neo si chiama licenza bancaria. Berlino lo vede come il fumo negli occhi. Roma lo sponsorizza. La verità è che permetterebbe al fondo salva Stati, quello su cui si esprimerà la Consulta tedesca il prossimo 12 settembre, di non contare più solo su una dote di 700 miliardi di euro, ma illimitata. Mettendo in fuga, una volta per tutte, gli speculatori. Come dire: potrebbe essere la chiave di volta per spezzare il circolo vizioso nella crisi.

Si è giocata sul velluto la trasferta del Professore in Germania. La Bundeskazlerin ha elogiato il suo lavoro: ha giudicato ''impressionante'' le riforme avviate, si è detta certa che l'azione del governo ''sotto la guida di Monti'' sarà ''fondamentale per contribuire'' ad abbassare lo spread. Solo la possibilità di dare all'Esm - il futuro fondo di Stabilità europeo - la licenza bancaria è un nodo che resta da sciogliere. Per lei è un'ipotesi ''incompatibile'' con i Trattati.

Visto da Roma invece l'Esm dovrebbe poter attingere alle risorse della Bce. ''Certe cose non possibili oggi potrebbero diventarlo domani'', si è limitato a dire Monti osservando che il tema non va ''drammatizzato'' perché esistono ''strumenti alternativi''. Il punto come osservano gli addetti ai lavori è che sarebbe il jolly per frantumare gli attacchi della speculazione e come specifica Fabio Fois, economista di Barclays Capital, potrebbe essere solo rimandato in quanto "la Merkel probabilmente rimane attendista sul campo ESM e licenza bancaria date le recenti aperture in altri campi".

Oggi come opera il fondo Salva Stati? Attinge alle quote dei vari soci, ossia degli Stati membri dell’Unione monetaria a seconda del loro peso, e opera attraverso l’emissione di titoli obbligazionari. Domani se gli fosse concessa la licenza bancaria tanto caldeggiata dal Sud Europa verrebbe trasformato in una sorta di super banca. Non ci sarebbero più lungaggini di sorta. L’ESM si finanzierebbe direttamente e in maniera snella presso la Bce, ottimizzando i tempi degli interventi e rendendo quindi più efficace il raggio d’azione.

Dovrebbe essere aggiustato il tiro sul suo carattere di creditore privilegiato, ossia in caso di fallimento di uno Stato questo fondo ha priorità nell’essere rimborsato. Questo finisce per mettere in fuga i piccoli risparmiatori o fondi, che si sentono considerati investitori di serie B. Trattasi però in fondo solo di un dettaglio. Su questo versante Mario Draghi ha, infatti, annunciato nel corso dell’ultimo consiglio della Bce che ci penserà lui. Sulle riserve delle Merkel che ha liquidato l'ESM come anticostituzionale con i Trattati Monti ha detto: è solo questione di tempo. Guarda caso è proprio quello ha fatto ammorbidire la Cancelliera, trasformandola in “buona” anche agli occhi del settimanale Der Spiegel. Non resta che aspettare.

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Micaela Osella