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ANSA/EPA/ALEXANDROS VLACHOS
Economia

Legge di Stabilità: l'Europa è pronta a dire sì

Il commissario Moscovici conferma la maggiore flessibilità ai conti italiani: il deficit strutturale di bilancio corretto "solo" dello 0,25%

A fatica (molta) la manovra finanziaria italiana per il 2015 ottiene buone probabilità di essere approvata dalla Commissione Europea. A marzo, infatti, è previsto il voto finale dell’Europa sulla correzione dei conti pubblici e ieri il commissario agli affari economici, Pierre Moscovici, ha indirettamente affermato che il disco sarà di colore verde. Il commissario ha infatti confermato che la correzione del deficit strutturale del bilancio pubblico dovrà essere di appena lo 0,25%. Significa che il tetto del 3% assoluto del rapporto tra deficit e Pil resta, ma la correzione del deficit al netto degli effetti causati dalla crisi economica dovrà essere inferiore rispetto a quanto stabilito dal Fiscal Compact, lo 0,50%.

Visto che molti Paesi, Italia compresa, sono ancora immersi in una crisi economica dalla quale non riescono a uscire è stata successivamente inserita la regola in base alla quale il deficit strutturale può essere modificato nel caso in cui il Paese vari riforme incisive che siano premessa di un rilancio economico. Moscovici, infatti, ha tenuto a sottolineare l'apprezzamento europeo per la volontà di varare riforme da parte del governo, ma ha anche aggiunto che ora è essenziale che quelle riforme vengano messe in pratica. Si riferisce, in particolare al Jobs Act.

Questa apertura da parte di Moscovici consegna all’Italia una maggiore flessibilità di bilancio anche se lo stesso ministro dell’Economia, Piercarlo Padoan, ha recentemente detto che non è ancora possibile sapere a quanti miliardi di euro di maggiore disponiubilità corrisponda questa flessibilità.

 

 

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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