Europa: sei economie in espansione
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Economia

Europa: sei economie in espansione

Le ottime performances di Repubblica Ceca, Ungheria, Grecia, Polonia, ma anche di Turchia, e Russia

Si parla tanto di lotta alla povertà, di redistribuzione del reddito, di modifica delle aliquote fiscali. Tutti problemi alla cui soluzione contribuirebbe, oltre all'intervento del governo, anche un'accelerazione del tasso di crescita economica, che è finalmente ripartita dopo anni di recessione, ma che rimane ancora al di sotto della media. In Europa la situazione non è molto diversa, anche se ci sono Paesi che sembrano in grado di mantenere tassi di crescita elevati, per motivi differenti in ciascuno di essi.

Europa: quali sono le economie in espansione

Vediamo quali sono le sei economie che stanno avanzando più rapidamente, secondo un indicatore composito poco utilizzato ma molto utile come segnale delle prospettive economiche di un  Paese: il Purchasing Manager Index, Pmi, che raccoglie nuovi ordini, produzione, occupazione, consegne e scorte nel settore manifatturiero. È espresso in centesimi e se supera quota 50 significa che il Paese è in fase di espansione. Altro dettaglio da non trascurare: sono tutte economie che fino a poco tempo fa erano in grandi difficoltà. Che sia forse arrivato il tempo anche per i mercati più deboli di voltare pagina?

Russia e Turchia

Al sesto posto c'è la Russia, con un Pmi di 50,8 a marzo. Una situazione nel complesso positiva, ma su cui pesa la minaccia di un nuovo ciclo di sanzioni internazionali. In questa classifica, Mosca è preceduta da Ankara, con un valore di 51: l'economia turca gode di ottima salute. L'anno scorso, il tasso di crescita del Pil è stato del 7,3%, più della Cina e dell'India, e il livello dei nuovi ordinativi fa ben sperare per il 2018.

Polonia e Grecia

Ha fatto di meglio la Polonia (Pmi a quota 53,7), un altro esempio di economia in transizione che sta colmando il gap con le economie più avanzate. Con 42 mesi di crescita consecutivi, Varsavia si è ormai messa alle spalle la crisi.

Un altro Paese che sembra finalmente essere riuscito a rimettersi in carreggiata è la Grecia: l'indice Pmi è di 55 punti e numerosi fattori inducono ad essere ottimisti. Motore della ripresa sono gli investimenti esteri, che hanno portato il segno positivo nel Paese per dieci mesi consecutivi dopo una fase negativa durata circa dieci anni.

Ungheria e Repubblica Ceca

Un indice ancora migliore si è registrato in Ungheria, che ha raggiunto quota 57: un livello che suggerisce un tasso di crescita nel 2018 al 4,5%, guidato dall'espansione dei consumi, dei salari e degli investimenti privati. Il Paese che ha registrato l'indice Pmi più alto nel mese di marzo è la Repubblica Ceca, con 57,3 punti, che giustificano il diffuso ottimismo negli operatori finanziari ed imprenditoriali circa le prospettive economiche del Paese.

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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